Chelanti

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  1. monica.g
     
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    Tutto quello che dirò è ripreso da: appunti delle lezioni di chimica, testi di Mario Rippa e di Quagliano Vallarino di Chimica generale, discussioni varie. Ci sono aspetti decisamente tecnici che riporto per completezza dell'informazione ma che si possono ignorare ai fini dei nostri spignattamenti...

    Il riferimento è naturalmente ai chelanti per quanto interessa la cosmesi e non la terapia chelante in caso di chemioterapia che esulerebbe dai temi di questo forum..

    I chelanti sono composti che riescono a formare due o più legami covalenti per legare saldamente alcuni ioni e quindi, o per impedirne le reazioni o per tenerli legati alle strutture. Sono importanti soprattutto per legare ioni di alcuni metalli pesanti tossici, tossici in quanto bloccano i gruppi _SH essenziali per l'attività di alcuni enzimi. L'aggiunta di chelanti come additivo blocca la catalisi del metallo (lo ione dalla soluzione viene intrappolato dal chelante) e non interagisce più con altri ioni o molecole in soluzione.rallentando così il processo di ossidazione (non pensiamo solo alla cosmesi, ad esempio l'emoglobina contiene un atomo di ferro chelato che ne permette l'assorbimento più graduato, così come nella clorofilla il magnesio).
    Parlando di quelli che più hanno a che fare con quello di cuici occupiamo qui inizierei a parlare dell''EDTA detta anche sequestrene, importante in caso di avvelenamento da metalli pesanti, soprattutto piombo, cromo, arsenico, mercurio...e che chi fa il sapone conosce bene, in quanto sequestra gli ioni dei metalli presenti nell'acqua -rendendola anche meno dura- che altrimenti provocherebbero l'irrancidimento del sapone stesso ma che così facendo li rende disponibili per essere disciolti in acqua e i residui di cosmetici che finiscono nelle acque provocano un aumento dei metalli presenti in esse.
    Nella sezione dedicata al sapone potete trovare anche altri chelanti utilizzati da non confondere con gli antiossidanti anche se l'aggiunta dei primi può essere un aiuto per la conservazione e sostenere l'azione dei secondi.

    Altro chelante (lo trovate anche da Glamour) è il sodio gluconato, il sale sodico dell'acido gluconico, anche questo pare utile a chi saponifica (chiedere alle saponaie esperte però) e da quanto ho capito funziona in un range di pH piuttosto ampio anche se alcuni ipotizzano che serva più che altro in ambiente alcalino. Viene utilizzato anche nel lavaggio di bottiglie, stoviglie e utensili da cucina, per la pulizia di attrezzature varie.

    Parente di quest'ultimo è l'acido gluconico-delta lattone o piu' semplicemente gluconolattone, presente nella pelle come metabolita intermedio nei processi di rinnovamento cellulare, ottimo antiossidante nonché un poli-idrossiacido ma a noi qui interessa come chelante del ferro e soprattutto stabilizzatore dell'urea, buon attivo a poco prezzo che però alza il pH della preparazione nel corso del tempo. Per questo scopo ne serve poco, anche perché già di suo è esfoliante e se abbinato all'urea si rischia di fare una crema effetto peeling magari indesiderato (avrebbe senso per un esfoliante forte per talloni molto induriti).

    Sulla necessità di mettere sempre dei chelanti nelle nostre preparazioni si è discusso in altri fora che trattano di cosmesi home-made, c'è chi sostiene che è meglio chi no, certo che se facciamo creme con molti attivi ognuno dei quali contiene tracce di metalli, aggiungendo gli utensili come minipimer e cucchiai per la lavorazione e che non operiamo in laboratori sterili alla fine male non fanno.
    Anche il fatto di chelare tutto fa discutere, soprattutto riguardo lo zinco (sempre lui). Se io voglio lo zinco (gli ioni di zinco) in un cosmetico voglio la loro azione e quindi se li chelo tolgo anche la loro azione (anche se l'acidità della pelle potrebbe scindere chelato e chelante) ma otterrò variazioni di pH che potrebbero destabilizzare altri attivi in formula.
    Ergo: utilizziamo le paste all'ossido di zinco che sono una manna per molte situazioni, dai sederini arrossati dei bimbi alle creme post-depilatorie ma facciamole semplici e povere di attivi, se il pH arriverà a 7/8 la pelle saprà riportarsi al suo valore normale e non succederà nulla. Ma non inseriamo o almeno stiamo poi attente a quello che accadrà dopo ad esempio la niacinamide (pH >7=acido nicotinico), ammonio lattato o gelificante come il carbomer che tenderebbe a spaccare l'emulsione.

    Questa è una prima panoramica dove ho cercato di raccogliere le idee.
    :hello-kitty23.gif:
    I vostri contributi, correzioni, osservazioni in base ai vostri spignattamenti sono benvenuti. Io sono ancora in fase di studio ma a sentire che anche alcuni cosmetologi illustri e quotati in questo campo navigano a vista mi rende meno perplessa. :0003009:
     
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  2. Alex1966
     
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    ho acquistato il sodio gluconato per provarlo nel sapone, dopodichè non ho più saponificato ( voglia di fare sapone in stand-by profondo ) e allora l'ho usato come idratante al 2%.
    Adesso però mi chiedevo appunto se utilizzarlo anche come chelante nelle creme, ma mi stai dicendo che agisce meglio in ambienti alcalini...quindi mi tocca usarlo nel sapone?
     
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  3. monica.g
     
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    Si può usare anche nelle creme, è un buon idratante (io però non l'ho mai testato) ma il suo uso principale è proprio come chelante verde nel sapone metodo a freddo, mettendolo con la soluzione di soda. Ti lascio una scheda in inglese che riassume la sua potenzialità: www.ams.usda.gov/AMSv1.0/getfile?dDocName=STELPRDC5089896.



     
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    Grazie Monica, ci voleva questo topic! :varie25.gif:
    Aggiungo solo paio di osservazioni:
    Sono dell'opinione che L'edta sia ingiustamente demonizzato, è a pallino rosso per limitarne l'uso abnorme che se ne sta facendo ma la sua utilità è innegabile.
    Il sodio gluconato invece lo sto usando continuativamente da un bel po' allo 0.2/3% da un po' nelle emulsioni a scopo cautelativo (e almeno psicologicamente mi sento più tranquilla) ed ora sto provando a vedere come si comporta con gli infusi accoppiandolo ad una bassissima percentuale di acido salicilico.
    Dal due percento in su confermo che è un idratante efficace.
     
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  5. betty75
     
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    molto interessante :furiosi42.gif:
     
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  6. monica.g
     
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    Negli infusi? per sequestrare eventuali (sicuri) metalli dell'acqua, vero, oltre che come attivo idratante. Gatta aggiorna che mi interessa :omini12.gif:
     
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  7. Alex1966
     
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    il sodio gluconato come idratante l'ho usato in creme al posto del sodio lattato, per scongiurare il pericolo separazione. L'ho trovato efficace.
    Forse però il sodio lattato lo preferisco, quando è possibile usarlo ;)
     
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    ho acquistato il sodio gluconato per provarlo nel sapone, dopodichè non ho più saponificato

    l'ho comprato anch'io, ma se l'avessi usato, quanto ne avresti messo? lo avresti sciolto nell'acqua prima o dopo la soda? nella scheda tecnica dice che è molto solubile in acqua, ma funziona in ambiente basico, forse messo prima o dopo la soda non cambia niente...
    Qualcuno lo ha già usato per fare saponi?
    Mi aiutate?
     
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  9. Alex1966
     
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    adesso non ricordo le percentuali, aspetta vado a ricontrollare....
    eccomi qui, ho recuperato gli appunti : come sequestrante di ioni di ferro e rame si usa allo 0.2-0.3% in prodotti cosmetici e 0.4% per il sapone

    Se provi facci sapere, mi raccomando!!!!! :omini12.gif:
     
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    Grazie!
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    Se provi facci sapere, mi raccomando!!!!!

    Senz'altro!! :0003009:
     
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    L'ho poi usato in tutti i saponi che ho fatto dall'epoca di questo post, in accoppiata col citrato di sodio.
    Boh, difficile dire quali risultati si ottengono, trattandosi di sapone...
    Posso solo dire che non ho mai riscontrato macchie arancioni o irrancidimenti, nonostante l'estate caldissima.
    Del resto, però, mi era capitato solo una volta e ho imputato la qualità dell'olio d'oliva che ho sostituito con uno di altra marca, da allora più nessun incidente.
    Quindi non mi sento di recensirlo in modo significativo. Per non saper né leggere né scrivere lo continuo ad usare (anche perché è un bel sacchetto, se ne usano pochi briciolini e di questo passo arriverà in eredità ai miei pronipoti) :D
     
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  12. Alex1966
     
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    Grazie ;)
    Intanto sappiamo che k sap i ni non si sono irranciditi prematuramente, quindi il suo lavoro l'ha fatto
     
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  13. Kristen
     
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    Ma in una crema si usa allo 0,2? In fase c? Ha incompatibilita?
    Leggevo che deve stare in ambiente basico? Quindi non può stare in ph 4,5-5 ?
     
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    ciao, a proposito di chelanti vorrei chiedervi un consiglio.
    mio padre ha una grossa macchia violacea alla gamba, ormai da molto tempo, dovuta
    sicuramente a ristagni di ferro. stavo pensando di fare una crema o gel chelante,
    potete consigliarmi un attivo o un preparato almeno per sbiadirla. :omini12.gif:
     
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13 replies since 8/4/2015, 17:45   1192 views
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