ACIDI DELLA FRUTTA, AHA e BHA

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  1. Alex1966
     
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    GLI ACIDI DELLA FRUTTA
    ( alfa e beta idrossiacidi )

    Gli acidi della frutta appartengono principalmente alla famiglia degli acidi idrossi monocarbossilici e si dividono in due grandi categorie:
    - gli acidi AHA (alfa-idrossiacidi)
    - e BHA (beta-idrossiacidi).

    iN NATURA SONO ESTRAIBILI dalla canna da zucchero, uva, latte, mele, agrumi, barbabietola.
    Queste sostanze sono acidi carbossilici che contengono nella loro molecola uno o più ossidrili alcolici. I più semplici tra di loro contengono un carbossile ed un ossidrile e si distinguono in alfa, beta o gamma idrossiacidi in base alla posizione dell'ossidrile (primo,secondo,terzo atomo di carbonio). Così gli acidi AHA presentano di un gruppo ossidrilico nel carbonio in alfa, mentre i BHA nel carbonio in beta.

    Le loro formule chimiche :

    RCH2CHCOOH RCHCH2COOH

    OH OH

    (AHA) (BHA)

    Gli AHA più utilizzati sono l' acido glicolico, l' acido lattico, l' acido tartarico e l' acido malico.
    Altri AHA che vengono usati sono l' acido mandelico, il benzoico, il piruvico e gli acidi dei fiori.
    I BHA più importanti sono l' acido salicilico ed il tretocanico.

    PROPRIETA’
    Gli alfaidrossiacidi ed altri acidi della frutta (acido malico dalle mele, acido tartarico dall'uva, acido glicolico della canna da zucchero, acido citrico degli agrumi ecc.) sono molto utilizzati per le loro proprietà esfolianti ed antiossidanti.
    Queste sostanze, naturali o di sintesi, sono particolarmente adatte per i peeling o scrub, vale a dire per quei trattamenti esfolianti che promuovono il rinnovamento dell'epidermide, stimolando allo stesso tempo la produzione di collagene nel derma. Tale effetto è ottenuto grazie all'asportazione più o meno intensa delle cellule morte dalla superficie epidermica; in questo modo si stimola il rinnovamento cellulare, donando alle pelle un aspetto più uniforme e luminoso. Gli acidi della frutta, in particolare, riescono a sciogliere i legami che uniscono le cellule morte a quelle vive, facilitandone l'allontanamento. Le loro piccolissime dimensioni, inoltre, gli permettono di penetrare in profondità, dove favoriscono la riparazione delle fibre di collagene ed elastina.
    L’eliminazione delle cellule superficiali aumenta la luminosità della pelle e apporta un superficiale effetto schiarente. Gli A.H.A. nona giscono infatti al livello dei melanociti e quindi l’azione schiarente riguarda soltanto le macchie più superficiali.

    In commercio esistono prodotti contenenti acidi della frutta in diverse concentrazioni, ideali per il trattamento quotidiano, per quello periodico o per quello specialistico. Eccedere con il loro utilizzo, o applicare cosmetici troppo aggressivi, significa causare un anomalo assottigliamento della pelle - che risulta così più fragile ed esposta alle aggressioni esterne - fino a provocare microabrasioni cutanee e la rottura dei capillari.
    I prodotti commerciali contengono acidi della frutta in concentrazioni normalmente comprese tra il 2 ed il 10%, in modo da essere tollerati un po' da tutti i tipi di pelle e carnagione; in quelli professionali, invece, si può superare il 50%, con valori di pH nettamente inferiori.
    In ogni caso, è buona regola testare preventivamente il prodotto su una piccola area cutanea, ad esempio nella cavità del gomito o sotto al mento, ricordando che l'attività cheratolitica varia in base al pH e ai princìpi attivi che lo caratterizzano (i betaidrossiacidi, per esempio, sono più aggressivi degli alfaidrossiacidi).
    Le preparazioni con acidi di frutta di solito contengono alcuni eccipienti che facilitano la penetrazione e l' azione delle sostanze attive. Questi sono il collagene e l' alfa elastina, la glicerina, il glicole propilenico ed il sorbitolo, la lisina , i liposomi e le vitamine A, E e C. I liposomi sono delle microcapsule che vengono assorbite dalla pelle, portando gli acidi AHA più in profondita' con la minore irritazione possibile.

    Gli acidi della frutta sono particolarmente indicati per pelli grasse, specie se asfittiche, perché consentono al sebo di fuoriuscire dal follicolo in maniera più agevole, evitando così la formazione di foruncoli e comedoni (punti bianchi e neri). A tale scopo si dovranno utilizzare prodotti esfolianti non oleosi e comunque delicati; è risaputo, infatti, che le ghiandole sebacee reagiscono a simili insulti aumentando la produzione di sebo.

    Anche le pelli secche possono trarre giovamento dagli acidi della frutta, a condizione, però, che questi vengano applicati su una cute ben idratata (ad esempio dopo la doccia) e che siano abbinati, nel post-trattamento, ad un fluido idronutriente oleoso.
    In genere, risultati apprezzabili si notano dopo un paio di settimane di uso regolare e quotidiano. Dopo questo periodo si può eseguire un peeling professionale, od estendere il trattamento fino ad un mese, per poi ritornare alle normali creme idratanti abbinate a richiami esfolianti due volte a settimana. Questa frequenza di trattamento, valida in generale per pelli giovani, dev'essere ridotta sopra i 40 anni, perché dopo questa età il ricambio cellulare inizia a rallentare (trattamenti troppo ravvicinati non darebbero alla pelle il tempo necessario per ricostituire le sue difese, rendendola più suscettibile alle aggressioni esterne).

    Alle prime applicazioni, i prodotti a base di acidi della frutta possono provocare leggeri rossori, bruciori e pizzichii, ma in genere tali effetti svaniscono in breve tempo; qualora perdurassero oltre o fossero particolarmente intensi, il trattamento va sospeso immediatamente. Ben più aggressivi sono invece i prodotti ad uso esclusivo di estetiste professioniste o di medici specializzati; in questo caso l'arrossamento potrebbe durare fino ad un paio di giorni ed è comunque molto importante evitare di esporsi direttamente al sole nella settimana seguente.

    Questa è la scheda tecnica degli AHA in vendita presso Aroma Zone www.aroma-zone.com/aroma/Fiche_actif_AHA_acidesfruits.asp

    UTILIZZO PER COSMESI HOMEDADE:
    Dall’1 al 5% per una applicazione regolar quotidiana
    Sal 5 al 15% per un effetto peeling
    Idrosolubile. Si può aggiungere anche nelle creme a freddo ( fase C ).


    FONTI BIBLIOGRAFICHE:
    “Cosmetologia” di U.Borellini, Ala Editrice
    www.my-personaltrainer.it/bellezza/acidi-frutta.html
    http://www.mybeautynet.it/corpo/acidi-dell...di-della-frutta
     
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  2. leta
     
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    interessante grazie :)
    ci sono accortezze da utilizzare durante la "lavorazione"?tipo ph che sballa o "smollamenti"?
     
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  3. Alex1966
     
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    l'attenzione ovviemente, come per tutti gli acidi, è quella di tenere sotto controllo il ph, e di non associare mai acidi a ingredienti basici, tipo ossido di zinco
     
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  4. leta
     
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    ok ;)
    e naturalmente non potrà essere usata in estate...
     
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  5. Alex1966
     
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    precisamente!
     
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  6. rosso.ciliegia
     
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    Come mai non in estate?
    Può dare macchie? Anche se fosse tipo all'1% in una crema giorno? :jawsmiley.gif:
     
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    Assolutamente no. :B):
    Soprattutto di giorno.
    Gli acidi esfoliando assottigliano la pelle: hai presente una escoriazione appena guarita, con la pelle "nuova", che fa se prende sole? Scatta l'allarme, i melanociti si attivano in forze per andare a proteggere zona più delicata e fanno la macchia scura... sono talmente scrupolosi che per ogni evenienza rimangono lì a presidiare il forte anche se il pericolo è passato e ti rimane la macchia... :lol:
     
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  8. rosso.ciliegia
     
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    Siero notte insomma? ^_^
     
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  9. Alex1966
     
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    nemmeno...io accantonerei tutti gli attivi che levigano ed esfoliano e li lascerei per settembre ;)
    Andateci piano con la levigazione, sicuramente aiuta ma non deve mai essere eccessiva : lo strato corneo ha una sua funzione protettiva, non va rimosso tutto.
    Anzi, in questo periodo oltre ad evitare levigazioni troppo "incisive" ( tutt'al più concedetevi giusto uno scrubbino leggero leggero con farina di riso ed olio ogni 15 gg ) ricordatevi di giorno di proteggere la vostra pelle con una crema che contenga un minimo di protezione solare, se siete già abbronzati o non siete chiarissimi potrebbe andar bene anche un fondotinta o una bbcream
     
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  10. rosso.ciliegia
     
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    Ah si si, inverno a sto punto era scontato! :2029:
    Ho amico che non riesce a non farsi lo scrub quasi ogni volta che si lava il viso. Mi rimane di picchiarlo! :sarcastic3.gif:
     
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  11. Alex1966
     
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    picchialo anche da parte mia :2029:
     
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  12. rosso.ciliegia
     
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    Sarà fatto! :like:
     
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    Mmmm, molto interessante davvero...Sto cercando una ricetta per preparare una crema ad azione esfloiante-cheratinizzante dal momento che sto facendo il trattamento laser e l'estitista mi ha propinato due creme che a leggere gli ingredienti mi fanno orrore!
    Ho letto diversi post che parlano dell'urea, ma non so se può esplicare anche la funziona stimolante tanto rinomata da questi acidi. Per di più ho paura che la crema "propinata" sia studiata in maniera specifica per evitare le eventuali macchie date dal laser, con gli acidi della frutta invece mi pare di aver capito che bisogna stare attenti in quanto a fotosensibilità!
    Secondo voi una crema con urea ben formulata può supplire? Oppure posso "copiare" l'effetto peeling - rigenerante con qualche altro ingrediente?
    Avete un consiglio da darmi?
     
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  14. monica.g
     
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    L'urea non può esplicare la funzione stimolante degli idrossiacidi, è un buon ingrediente con proprietà cheratolitiche, emollienti e idratanti a seconda della percentuale d'uso ma oltre non va.

    L'effetto peeling è solo congli AHA e i transretinoici (che sono però di competenza medica).

    Riguardo alla fotosensibilità, l'importante è che tu usi la crema effetto peeling di sera e di giorno di proteggi con un solare vero e proprio, non con una crema con un filtro solare messo a caso e non formulata a dovere ;)
     
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    Grazie Monica.g!
    esattamente quello che volevo sapere!
     
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