OLEOLITO IPERICO IN DOPPIA ESTRAZIONE ... ALCOL + OLIO

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    Come accennato da Marco Valussi, e da alcuni passi su testi scientifici riportati in fondo al post, si può realizzare anche la doppia estrazione dell’ipericina dalla pianta dell’iperico , per mezzo Alcol più olio. Questo serve ad avere un prodotto finale sicuramente migliore di quello ottenuto dalla semplice macerazione in olio.



    L'ipericina è solubile bene in alcol oltre che in olio, ed con una doppia estrazione otterremo sicuramente più principi attivi all’interno del nostro prodotto finale.

    PROCEDIMENTO

    Per prima cosa prendiamo le cime fiorite della pianta con i boccioli ancora chiusi e fiori appena aperti. La droga così rappresentata è la migliore.
    Dopo aver raccolto a mano fiori e boccioli occorre lavarli ed asciugarli con un panno.



    Mettiamoli per un paio di ore al sole su un piano in modo che possano essere ben distesi, cosicché tutti gli insetti possano andarsene liberamente ed al contempo il materiale vegetale asciugarsi completamente e perdere un po di umidità.
    Una volta che i fiori sono perfettamente asciutti li sminuzziamo, o pestiamo in mortaio, in modo che i solventi possano penetrarli in ogni loro parte.



    Supponiamo di aver 100 grammi di capolini fioriti e boccioli.
    Prendiamone la metà (50 grammi) e teniamo l’altra metà da parte.
    Ora pesiamo 100 grammi di alcol puro a 95° (rapporto droga:alcol – 1:2).



    Ora in un contenitore di vetro capiente inseriamoci costipandoli con un cucchiaio, ed aggiungiamo tutto l’alcol. Lasciamo in immersione 3-5 minuti agitando continuamente con il cucchiaio il vegetale, in modo che tutti i fiori vengano lambiti dal solvente.
    Ci accorgeremo che l’alcol si tinge immediatamente di rosso ... sta sciogliendo l'ipericina e anche dei principi attivi alcol solubili dell’iperico.



    Trascorso tale tempo filtriamo con carta e strizziamo bene il vegetale.
    Mettiamo questa soluzione in un contenitore di vetro applicandoci sopra una garza tenuta ferma da un elastico, e riponiamolo in un luogo buio ma arieggiato.



    Aspettiamo che l’alcol sia evaporato per metà, quindi alla fine ne avremo circa 50 grammi. Occorreranno circa 3-5 giorni in base alla temperatura ambiente, affinchè sia ne sia evaporato la metà.
    L’evaporazione ci permetterà nella successiva fase di avere il giusto rapporto di alcol nell’oleolito ... ed i principi attivi più concentrati.

    Nel frattempo procediamo anche con la realizzazione dell’oleolito, prendendo la parte rimanente del materiale vegetale (50 grammi), un barattolo di vetro in cui ci mettiamo i fiori ed aggiungendovi sopra di essi 250 grammi di olio (oliva, mandorle dolci o riso) ricoprendoli completamente (rapporto droga:olio – 1:5).



    Mettiamo una garza tenuta ferma da un elastico, assicurandoci in questo modo di far evaporare la poca acqua rimasta nella droga fresca o parte dell’umidità in essa contenuta.
    Potete tenere la garza per i primi 3/5 gg., dopodiché rimettete pure il coperchio originale del barattolo e chiudete ermeticamente.
    Il barattolo va lasciato all’aperto, sotto il sole, e di tanto in tanto scosso per rimescolarne il contenuto. Quando il sole sarà tramontato, riponete il barattolo in luogo fresco ma riparato per poi tirarlo fuori ed esporlo al sole il giorno seguente.
    Noterete che man mano l’olio inizierà a tingersi di rosso.
    Dopo 40 giorni passiamo alla filtrazione dell’olio su carta strizzando bene il vegetale. Otterremo circa 230 grammi di olio, a cui aggiungeremo i 50 grammi di l’alcol che avevamo eseguito all’inizio.



    Essendo alcol ed olio non miscibili avremo una netta separazione tra i due. L'alcol rimarrà in superficie, essendo più leggero dell'olio.



    Lasciamo riposare all'ombra per 3-4 giorni questa miscela, mescolandola velocemente di tanto in tanto con un cucchiaino in maniera da realizzare delle microgoccioline alcol-olio.
    L'alcol pian piano evaporerà, e lascerà i sui principi attivi nell'olio.
    Ecco il nostro OLEOLITO IN DOPPIA estrazione, con una percentuale di alcol molto bassa perchè è evaporato quasi completamente, ma sicuramente più ricco del semplice oleolito , perchè oltre ai composti liposolubili della pianta conterrà anche quelli alcosolubili.
    Seguiamo sempre le indicazioni ed i consigli riportati in questo link https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=71088106 .

    Anche se quel poco di alcol rimasto fa da conservante, per evitare che l’eventuale residuo acquoso del vegetale faccia irrancidire l’oleolito, o comunque per una conservazione ottimale, si consiglia l'introduzione di un antiossidante naturale, come la vitamina E (alfa-tocoferolo) allo 0,3%.

    N.B. : Dopo avere filtrati l'oleolito dai fiori lasciatelo riposare per 2-3 giorni in un recipiente alto e stretto e coperto con una garza. Trascorso questo tempo osservate se sul fondo si sia depositato un piccolo strato di acqua o depositi vegetali. Se si occorrerà eliminarli per mezzo di sifonatura, oppure semplicemente versare l'oleolito in un secondo recipiente stando attenti a non versare anche la parte del fondo. Per maggiore sicurezza potete anche ripetete questo procedimento una seconda volta.

    PROPRIETA

    L’olio di iperico, applicato sulle piaghe provocate da ustioni, allieva il dolore già dopo poche applicazioni.
    E’ impiegato per le sue proprietà cicatrizzanti e si è notato che la cicatrizzazione delle lesioni avviene in maniera più velocizzata. L’olio di iperico ha capacità emollienti, e stimola la rigenerazione cellulare.
    Nelle ustioni lievi, come ad esempio l’eritema solare, spesso sono sufficienti poche applicazioni per ridurre in modo evidente il problema.
    Per le ustioni invece più gravi, caratterizzate ad esempio dalla formazione di bolle d’acqua, l’olio di iperico aiuta ad impedire la necrosi della pelle sollevata grazie all’azione dell’ipericina , e favorisce la rigenerazione dei tessuti lesionati facendo anche una barriera protettiva con l’esterno e quindi con i batteri.
    E quindi indicato da sempre contro le piaghe da decubito, ma anche per psoriasi, secchezza della cute e smagliature. Alcune indicazioni riportano l’utilizzo dell’olio di iperico in prodotti antirughe e anti-invecchiamento.
    Indicato inoltre come emolliente dopo sole e pelle irritata.
    L’iperico è stato indicato come uno dei rimedi elettivi per le affezioni da virus herpetici.

    CONTROINDICAZIONI

    L'Ipericina, il princìpio attivo, può causare fotosensibilità, quindi rende la pelle più sensibile agli effetti dannosi delle radiazioni. Occorre di conseguenza ripararsi dai raggi solari dopo l’uso.

    DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
    Propria
    BIBLIOGRAFIA
    - Le piante medicinali. Chimica farmacologica e terapia. Ed. Inverni e Della Beffa, Milano, 1962;
    - Il decalogo della salute: dieci piante da riscoprire. Giuseppe De Vitofranceschi. Sugarco Edizioni;
    - Utilizzo di preparati erboristici nel trattamento dell’herpes zooster e simplex. 2o Congresso SIPIM - Società Italiana Piante Medicinali e Terapie Naturali 1988. Natura e Salute: le erbe curative;
    - Guida fondamentale alle proprietà terapeutiche di farmaci naturali. M. Castleman. Ed. Tecniche Nuove;
    - Il libro delle erbe. Pierre Lieutaghi, Ed. BUR (Biblioteca Universale Rizzoli).

    ECCOVI IL VIDEO ;)

    Video

    Edited by Piergiorgio - 3/5/2016, 15:13
     
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    L'Iperico è un caso speciale. Innanzi tutto deve essere usato fresco, e l'ipericina per attivarsi ha bisogno del sole (l'olio diventa rosso).
    Quanto sopra espresso è citato nei migliori testi in circolazione, tra cui Valussi.

    Addirittura alcuni usano il metodo a bagnomaria, dove l'olio raggiunge i 90/100 °C.

    Viene da solo che l'olio riscaldandosi tende a degenerare, anche se al sole le sue temperature difficilmente superano i 40-45 °C.
    Un olio riscaldato tende sempre e comunque a conservarsi meno, ecco perchè viene aggiunto del conservante.
    Tanto è vero che l'olio di casa si tiene in posto fresco, senza sbalzi di temperatura, ed al buio.

    Ma al contempo è anche vero che l'ipericina senza sole poco si attiva. Un contenitore con olio ed iperico a macerare in ombra diviene appena rosso pallido anche dopo 50 giorni ... significato che di ipericina, quindi di principi attivi, ben pochi ce ne saranno.

    Allora di usa questo compromesso .... si espone al sole fino a che diventa di un bel rosso brillante (sempre meglio che a bagnomaria) in modo da averlo ricco di principi attivi. Occorreranno dai 20 ai 40 giorni (dipende da quanta esposizione solare riusciremo a dargli, dalla "bontà della droga ecc ecc).
    Aggiungeremo infine del conservante visto che lo abbiamo riscaldato ... :pisolo31.gif:
     
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    Io ho sempre "ammollato" i fiori nell'alcol ed atteso che cacciassero l'ipericina prima di metterli sott'olio con alcol e tutto, coperto con garza ed al sole.
    Ho rischiato l'incendio, questa procedura è decisamente più... Saggia. :P
    Grazie come sempre Piergiorgio. ^_^
     
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  4. Alex1966
     
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    CITAZIONE (Piergiorgio @ 8/6/2015, 22:39) 
    Un olio riscaldato tende sempre e comunque a conservarsi meno, ecco perchè viene aggiunto del conservante.

    ti faccio solo una piccola correzione : aggiungiamo antiossidante, non conservante.

    CITAZIONE (Gattamartina @ 9/6/2015, 03:03) 
    Io ho sempre "ammollato" i fiori nell'alcol ed atteso che cacciassero l'ipericina prima di metterli sott'olio con alcol e tutto, coperto con garza ed al sole.
    Ho rischiato l'incendio, questa procedura è decisamente più... Saggia. :P
    Grazie come sempre Piergiorgio. ^_^

    guarda in realtà vorrei fare anch'io una prova del genere, e cioè esporre olio ed alcol insieme al sole

    CITAZIONE (Ciuffop @ 9/6/2015, 08:43) 
    A Luglio vado a raccoglierlo, speriamo di trovarne tanto!!!

    da noi ce n'è un tripudio già adesso, ma a luglio vedrai che ne troverai anche da te
     
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    CITAZIONE
    Io ho sempre "ammollato" i fiori nell'alcol ed atteso che cacciassero l'ipericina prima di metterli sott'olio con alcol e tutto, coperto con garza ed al sole.

    Va benissimo anche i tuo metodo.
    In pratica esegui una doppia estrazione dalla stessa matrice vegetale.
    Otterrai qualcosina in meno solo perchè la droga è in quantitativo dimezzato (principi attivi più diluiti) e la pianta in alcol tende a "vetrificarsi" irrigidendo la permeabilità delle cellule.

    CITAZIONE
    Ho rischiato l'incendio, questa procedura è decisamente più... Saggia.

    Se esponi al sole il tuo contenitore non penso proprio che corri il pericolo di incendio ... ;)
     
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  6. marinella59
     
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    Interessante! Per le piaghe da decupido, avendo con me mio suocero che ha 86 anni! Grazie :pisolo31.gif:
     
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  7. Ida Covino
     
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    Io lo sto usando in emulsione per proteggere il pancione da ulteriori smagliature.
    In questo caso dobbiamo estrarre a caldo, ma per le classiche 5 settimane al buio cmq va bene questo procedimento?
     
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  8. Alex1966
     
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    Per le piaghe da decubito fai una pasta Hofmann con oleolito di iperico
     
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    Sto facendo un esperimento con l'iperico ... ho pesato tre quantità identiche di iperico (3 grammi) e le ho messe in tre bicchierini ugual peso di olio per ciascuno (15 grammi).



    Una la espongo al sole, una dentro casa, ed una la tengo completamente in ombra ... voglio vedere come si attiva l'ipericina e la diversa colorazione che assume l'olio con il trascorrere dei giorni.

    Vi tengo aggiornati sull'esperimento e vi posto una foto ogni 4-5 giorni :pisolo31.gif:
     
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  10. Alex1966
     
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    CITAZIONE (Ida Covino @ 9/6/2015, 14:10) 
    Io lo sto usando in emulsione per proteggere il pancione da ulteriori smagliature.
    In questo caso dobbiamo estrarre a caldo, ma per le classiche 5 settimane al buio cmq va bene questo procedimento?

    si, certo
     
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    Non so dentro casa che magari apprezza la compagnia ma fuori all'ombra l'ipericina non se ne esce <_< , l'ultima infornata della stagione scorsa si è presa solo maltempo e l'olio era a malapena tinto, stavo per buttarlo quando si sono infilate delle splendide giornate autunnali e si è colorato subito di un densissimo rosso rubino. :wub:
     
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  12. Alex1966
     
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    facci sapere ;)
     
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    Concludo oggi, l'esperimento con l'iperico.
    Avevo messo a macerare tre quantità identiche di iperico con le stesse quantità e tipo di olio ...



    di cui :
    - una riposta completamente in ombra;
    - una in casa sul davanzale;
    - una esposta al sole;


    Ecco la situazione dei contenitori dopo 10 giorni:
    - il bicchierino a sinistra è il contenitore completamente in ombra;
    - il bicchierino centrale è quello sul davanzale di casa;
    - il bicchierino a destra è quello esposto al sole.



    Qui potete vedere la colorazione dell'olio:

    - a sinistra quello in ombra;
    - al centro è in casa;
    - a destra quello al sole.



    Inoltre il profumo degli oli non esposti al sole rimane inalterato, ossia profuma proprio di olio, mentre quello esposto al sole ha un retrogusto di olio cotto.

    Possiamo notare che il primo a sinistra e quello centrale hanno la stessa colorazione, mentre quello a destra ha decisamente colorazioni rossastre.
    Possiamo quindi concludere che l'ipericina si attiva con i raggi solari.
     
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  14. Ida Covino
     
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    Retrogusto di olio cotto é la versione poetica di puzza hahaha
    Cmq bell'esperimento, ci siam tolti il dubbio una volta per sempre
     
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    Ida ... figurati che a me piace anche un pochino il lieve odore che proviene dalla stalla di mucche (non della cacca, ma quella del mais verde ed erba fermentata di cui spesso li nutrono) ... mi ricorda l'infanzia spensiarata ... come si dice, ognuno a le sue pecche :D
     
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54 replies since 8/6/2015, 19:41   3985 views
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