Consigli per un buon oleolito di iperico

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    Nella discussione sull'oleolito di iperico in doppia estrazione https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=70904584 sono sorti dubbi e perplessità circa l’effettiva attivazione dell’ipericina, e quindi ho fatto due esperimenti per cercare di capire quale è la fonte (luce, calore, od entrambe) che riesce ad attivarla.
    In questo modo possiamo stabilire quale è la migliore strada da percorrere per avere un oleolito ricco di principi attivi ma al tempo stesso preservato dall'ossidazione a causa del calore.

    CONSIGLIO PER UN OTTIMO OLEOLITO DI IPERICO

    Esponi l’oleolito al sole nelle ore mattutine (9.00 – 11.00) e pomeridiane (15.00 – 18.00), mettendolo in ombra nelle ore più calde della giornata e riponendo il contenitore al riparo durante la notte.

    Con questo semplice consiglio sarete sicuri di avere seguito il miglior modo per fare il vostro oleolito di iperico.
    Con i classici 40 giorni di macerazione otterrete un oleolito di un bel rosso acceso, sinonimo di buon contenuto di ipericina.


    Se vuoi conoscere la motivazione tecnica e le prove che hanno portato a questa conclusione puoi continuare a leggere di seguito :

    I dubbi sull’attivazione dell’ipericina sono nati dal fatto che sulla modalità per la preparazione dell’oleolito di iperico ci sono varie scuole di pensiero, tutte provenienti da fonti autorevoli, ed ognuna di esse riconosciuta valida, ma che essenzialmente porta alla realizzazione di questo macerato oleoso in diversi modi.

    Valussi e Posani parlano di macerazione dei fiori di iperico in olio per alcuni giorni al caldo ed al buio, e dopo questo tempo vengono esposti per due settimane al sole. Essi affermano anche che la luce del sole durante la macerazione aumenta la percentuale di flavonoidi fino a 4 volte (buio e calore, poi luce solare e calore del sole).
    Valussi indica anche un metodo a bagnomaria per questo macerato oleoso. (Solo calore ad alte temperature).

    Bettiol parla di macerazione che va dai 15 ai 30°C per 50-80 giorni con rapporto droga/olio 1:4 (solo calore a basse temperature).

    Nel forum di Arcadia si afferma che l’oleolito, durante la digestione, va esposto una tantum al sole, in modo da attivare l'ipericina, ma non deve essere esposto troppo a lungo al fine di non superare i 50°C. (luce solare e calore del sole a basse temperature).

    IL PRIMO ESPERIMENTO (11 Giugno 2015)
    Luce – penombra - buio
    La prima prova aveva lo scopo di capire se l’ipericina si attiva anche al buio.
    Quindi ho messo a macerare per 10 giorni tre quantità identiche di iperico con le stesse quantità e tipo di olio evo in tre contenitori identici ...



    una esposta al sole, una in casa sul davanzale ed in ombra, ed una riposta completamente al buio.
    Trascorso questo tempo ho potuto notare che gli oli non esposti al sole rimangono quasi inalterati sia nel colore che nel profumo iniziale, mentre quello esposto al sole ha la classica profumazione dell’oleolito di iperico (somiglia ad un “retrogusto” di olio cotto ma non è sgradevole ).



    Qui potete vedere la colorazione dell'olio:
    - a sinistra quello in ombra;
    - al centro è in casa;
    - a destra quello al sole.

    Ho potuto concludere con questo primo esperimento che l'ipericina si attiva maggiormente con la digestione solare, quindi sicuramente con la presenza di “luce e calore del sole”.

    A questo punto sorge una domanda :
    ma è la sola luce dei raggi solari ad attivare l'ipericina, oppure è anche il calore che essi trasferiscono all'olio ad attivarla?
    Oppure entrambi lavorano in sinergia, e quindi abbiamo bisogno sia della luce che del calore?


    Per capire dove sta la verità ho eseguito un secondo esperimento.

    SECONDO ESPERIMENTO (24 Giugno 2015)
    Luce – Calore – Luce e calore
    L’esperimento consiste nel capire se ad attivare l’ipericina sia appunto la sola luce, il solo calore, oppure l’insieme della luce e del calore.
    Questo esperimento mi ha portato a delle conclusioni importanti che permettono di ottenere un buon oleolito di iperico che sia ricco in ipericina ma non ossidato.

    Ho messo a macerare per 10 giorni, come per il primo esperimento, tre quantità identiche di iperico con le stesse quantità e tipo di olio evo in tre contenitori identici.
    Per prima cosa ho riprodotto un sistema che emanasse solo luce e pochissimo calore.
    In pratica ho inserito all'interno di una scatola di cartone uno dei tre contenitori, e sopra vi ho posizionato una lampadina a bassa energia da 120 watt (consumo 25 watt).



    Questo tipo di lampadina emana luce fredda, quindi irradia poco calore, e mi ha permesso di verificare se l'ipericina si attiva solo con la luce e non con il calore.
    La lampadina è stata accesa 24 ore al giorno.

    Nel frattempo gli altri due contenitori di vetro trasparente li ho posti in digestione solare: uno è dotato di schermatura dai raggi solari e l’altro no.



    RIEPILOGANDO

    Un contenitore non è stato schermato, quindi è stato esposto direttamente al sole così com'è. Abbiamo quindi azione combinata di raggi solari (LUCE) e CALORE.
    L'altro invece l' ho rivestito di carta stagnola, che fa da riflettente dei raggi solari. Abbiamo quindi solo l'azione diretta del CALORE.
    Quello nella statola, quindi non esposto al sole, invece riceve SOLO LUCE.

    Per avere risultati attendibili, ho prelevato la droga dalla stessa pianta, in modo che entrambi i bicchierini contenessero iperico con lo stesso marker di ipericina.
    Premetto che l'illuminazione procurata dal sole sarà esageratamente superiore a quella della lampadina.
    Basta pensare che in una giornata estiva al livello del terreno si hanno anche 40.000-50.000 lux, mentre il tipo di lampadina descritto dentro la scatola emette circa 1.000 lux.
    Ma è anche vero la lampadina è attiva costantemente 24 ore al giorno, e quindi costantemente illumina per 1.000 lux senza timori di nuvole o temporali.



    Qui sotto ho inserito una tabella dove vedete annotate, durante il periodo dell’esperimento, le seguenti misurazioni:
    - (ORA) l’ora della misura;
    - (TEMPO) il tempo che faceva;
    - (Test) la temperatura esterna dell’aria misurata all’ombra;
    - (T1) la temperatura dell’olio nella scatola (solo LUCE);
    - (T2) la temperatura dell’olio al sole NON schermato (solo LUCE + CALORE);
    - (T3) la temperatura dell’olio al sole SCHERMATO (solo CALORE);


    Secondo esperimento attivazione dell’ipericina (LUCE, CALORE, LUCE + CALORE)
    25 Giugno 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    11Sereno26,829,939,034,9
    12Sereno27,930,137,533,9
    13Sereno27,330,138,034,1
    14Sereno26,830,138,633,2
    15Sereno27,130,238,634,2
    16Sereno27,130,239,134,6
    17Sereno26,830,035,531,6
    26 Giugno 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    9Sereno26,029,635,031,6
    10Sereno26,929,937,833,5
    13Sereno28,630,139,134,8
    27 Giugno 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    11Sereno29,130,242,538,6
    13Sereno31,430,541,936,7
    15Sereno28,930,441,236,3
    17Sereno28,530,638,635,0
    28 Giugno 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    9Sereno28,230,138,834,0
    11Sereno29,230,240,434,3
    13Sereno30,830,343,037,9
    29 Giugno 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    8.30Sereno25,930,035,332,2
    13.30Velato28,530,343,535,8
    14.30 Velato 28,830,642,534,8
    16.30 Velato 29,230,638,732,9
    30 Giugno 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    9.30Sereno27,030,039,432,4
    12Sereno31,130,046,536,6
    13 Velato 28,329,939,434,5
    15 Nuvoloso 27,030,127,125,5
    01 Luglio 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    9.30Sereno28,230,040,033,8
    10.30Sereno29,130,443,634,6
    12.30 Sereno 30,329,946,335,2
    15 Sereno 30,630,144,534,8
    02 Luglio 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    10Sereno28,130,242,134,9
    12Sereno31,230,643,835,7
    14 Sereno 31,330,442,835,8
    16 Sereno 30,830,943,536,1
    03 Luglio 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    12.30Sereno32,430,848,838,8
    14Sereno32,431,149,239,8
    15 Sereno 31,330,442,835,8
    16 Sereno 30,830,943,536,1
    07 Luglio 2015
    ORATEMPOT EstT1T2T3
    12Sereno32,631,247,538,4
     




    COSA SI EVINCE DALLA TABELLA

    1) La temperatura dell’olio nella scatola (T1) è quasi sempre costante, perchè poco influenzata dai fattori esterni e dalla temperatura ambiente, e stabile risulta il poco calore emesso dalla lampada a bassa energia.
    La temperatura rimane sempre intorno ai 30°C.

    2) La temperatura dell’olio del contenitore schermato (T2) segue con un andamento esponenziale la temperatura esterna, perchè ne è direttamente influenzato, ma è anche influenzato dai raggi del sole.
    La differenza tra la temperatura dell’olio e quella esterna dell’aria si rivela subito molto elevata anche la mattina ai primi raggi del sole, poi aumenta fino ad avere il picco massimo verso le ore più calde della giornata (12.00 – 14.00) e diminuisce nel pomeriggio, scendendo a valori negativi durante la notte o con cielo nuvoloso.
    La temperatura dell’olio oscilla tra i +5°C e +18°C rispetto a quella esterna.

    3) La temperatura dell’olio del contenitore NON schermato (T3) segue con un andamento esponenziale la temperatura esterna, perchè da essa direttamente influenzato e poco dai raggi del sole dato che il contenitore è stato schermato.
    La differenza tra la temperatura dell’olio e quella esterna dell’aria è solamente di qualche grado la mattina, poi aumenta fino ad avere il picco massimo verso le ore più calde della giornata (12.00 – 14.00) e diminuisce nel pomeriggio, scendendo a valori negativi durante la notte o con cielo nuvoloso.
    La temperatura dell’olio oscilla tra i +2°C e +9°C rispetto a quella esterna.


    RISULTATI

    Qui sotto vedete una sequenza dei tre macerati oleosi e delle colorazione che assumono man mano che il tempo passa.

    1° GIORNO



    3° GIORNO



    7° GIORNO



    10° GIORNO



    Si nota già a prima vista che l’oleolito esposto al sole tende ad una colorazione più rossa degli altri due, al secondo posto abbiamo quello colpito dalla luce della lampadina, per ultimo invece abbiamo quello nel contenitore schermato.

    Nelle documentazioni fotografiche successive possiamo vedere i tre macerati oleosi filtrati, e per meglio annotarne le diverse colorazioni ne ho posto in adiacenza una striscia di carta colorata.

    olio lampadina (LUCE)



    olio sole (LUCE + CALORE)



    olio schermato (CALORE)



    Notiamo che quello esposto al sole ha una colorazione tendente al rosso, anche se è un macerato di soli 10 giorni, quello della lampadina (solo luce) è di un color rosso pallido, mentre quello del contenitore schermato è di un rosso pallido ed ha ancora delle colorazioni “verde oliva”, che rispecchiano la colorazione dell’olio evo utilizzato.

    Anche l'odore dei tre macerati è diverso, più è rosso e più è intenso. Quello meno rosso ( schermato ) conserva ancora l’odore dell’olio evo originale.

    Ho notato curiosamente che l’oleolito più rosso è anche quello più denso, quindi quello esposto al sole ha una maggiore densità di quello esposto alla luce della lampadina; infine quello schermato dai raggi solari risulta il più fluido.

    Ho eseguito anche una prova di fluidità di questi oli, inserendone un quantitativo in una siringa senza ago da 5ml e, facendoli fuoriuscire per gravità, ne ho annotato il tempo di svuotamento.



    Quello esposto al sole diretto è defluito dalla siringa in 11,43 sec, quello esposto alla lampadina in 10,24 sec e quello schermato in 9,58 sec.
    Possiamo da ciò dedurre che l’olio più è ricco di ipericina e più risulta denso.

    CONCLUSIONI

    Possiamo stabilire con buona certezza che l'estrazione di ipericina è favorita principalmente dalla LUCE del sole, e molto meno dall'effetto del calore.

    Questo è confermato dal fatto che il contenitore esposto alla LUCE della lampadina e NON esposto al calore, è più colorato di quello schermato ed esposto al SOLO CALORE del sole.

    Occorre notare però che il contenitore esposto al sole raggiunge temperature quasi vicine ai 50°C, e sappiamo che più l’olio viene scaldato e più si innesca il processo ossidativo.
    Dalla tabella della temperatura T2 (contenitore esposto al sole) possiamo notare che la massima temperatura si raggiunge nelle ore più calde della giornata, in genere quelle tra le 12.00 e le 14.00.
    In questo intervallo di tempo la garza sul barattolo colpita perpendicolarmente dai raggi del sole produce un'ombreggiatura nell' olio sottostante.
    Quindi si ha la sinergia di due fattori “negativi” ... poca LUCE ... molto CALORE.
    Da ciò deduciamo che è meglio esporre l'oleolito al sole nelle prime ore del mattino (9.00 – 11.00) ed in quelle pomeridiane (15.00 – 18.00); in questo modo i raggi solari colpiranno il contenitore nelle pareti ed eviteremo gli shock termici dell’olio.
    Nelle ore più calde della giornata riporremo in ombra il contenitore, e dopo il tramonto lo metteremo in luogo riparato.

    Seguendo queste precauzioni e lasciando macerare l'olio per 40 giorni, otterremo un oleolito di un bel rosso acceso, sinonimo di buon contenuto di ipericina.

    Sconsiglio fortemente l’uso del tappo ermetico per la preparazione degli oleoliti in digestione solare, in quanto in estate le temperature dell’olio facilmente superano i 60-65°C (effetto serra del contenitore trasparente).

    Edited by Alex1966 - 14/7/2015, 11:03
     
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  2. Alex1966
     
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    ottimo lavoro, hai dimstrato quali fattori ambientali agiscono sull'estrazione di ipericina e come ottenere un buon macerato senza ossidazione. Grazie :omini12.gif:
     
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    Quando vado in collina vedo se ne trovo ancora allo stato appena sbocciato ... nel Lazio oramai è quasi andato tutto in sementa.
    A volte però trovo dei luoghi dove gli agricoltori lo hanno falciato a maggio per fare il fieno. I quei casi, essendo dovuto ricrescere, si trova ancora "fresco".
     
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  4. Alex1966
     
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    io credo che giovedì sera riusciamo a trovarlo Piergiorgio, in quel posto che sappiamo noi ;) abbi fede Ciuffop, te lo rimediamo!
     
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    Credi di si ... sto pensando a come spedirlo ... i fiori avvolti nello scottex in modo che non marciscano in quei 2-3 giorni di viaggio??? :D
     
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  6. yle77
     
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    Tanto di cappello Piergiorgio x questo esperimento estremamente approfondito. Di certo, oltre che a passione e competenza, si coglie anche un certo rigore scientifico, tutt'altro che scontato!
    Grazie davvero! :omini12.gif: :furiosi42.gif:
     
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  7. Lima2
     
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    Ciao a tutti, sto preparando il mio primo olio d'iperico, dopo trenta giorni al buio ho notato che sono insorte delle muffe sulla superficie dell'olio (in barattolo chiuso ermeticamente).
    è un problema per il prodotto oppure le muffe sono innocue?
     
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    Lima2 ti ho risposto nell'altro post che hai messo
     
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    Ciao Piergiorgio, ti ringrazio moltissimo per aver condotto questo esperimento in maniera così scientifica e aver fugato i miei mille dubbi dati dalle informazioni discordanti trovate su internet spesso prese anche da libri!
    Sto facendo proprio un oleolito di iperico da 8gg. Il mio problema è che ho un balcone esposto a nord e sono all'ultimo piano quindi non una copertura sopra. Il sole quindi picchia duro praticamente tutto il giorno. Come suggerisci lascio l'oleolito al sole diretto togliendolo nelle ore più calde. Lo metto al sole alle 8, solo che alle 10 misuro la temperatura e mi accorgo che sfiora e supera i 40 gradi, quindi mi tocca toglierlo dal sole e metterlo in casa davanti a una finestra in modo che riceva luce diretta ma meno calore. Faccvio bene? Pensi sia sufficiente? L'oleolito ha già un bel colore rosso intenso.

    Un altro dubbio che ho è che mi pare di aver letto, anche qui nel forum che 15gg sono sufficienti per l'oleolito a digestione solare, mentre ci vogliono 40gg per quello a freddo. Tu consigli sempre 40gg nonostante l'esposizione al sole velocizzi la dispersione delle proprietà della pianta nell'olio? Il colore rosso dell'olio può essere un indice che fa propendere per una esposizione più o meno lunga? (nel senso, se è già rosso indica che l'ipericina è già stata estrtatta e quindi si può filtrare prima?).


    Grazie mille in anticipo se potrai rispondermi. :)

    Edited by Smartyns76 - 5/7/2020, 23:50
     
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    Ecco, ho trovato il passaggio dove si dice che col metodo dell'esposizione al sole, gli oleoliti vanno fatti macerare x 15gg e poi filtrati:

    "Nel primo caso, si mette il barattolo al sole per poche ore durante il giorno, poi di notte si ripone il barattolo al buio. In questo caso, durante l'esposizione al sole, il barattolo va protetto con della carta stagnola.
    Questo sistema va portato avanti per 15 giorni, poi si passa al filtraggio.". E' una info di un post di Alex66*.

    Quindi sono sufficienti 15gg o devo aspettarne 40?
     
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