-
.
Verbascum thapsus L.
NOMI COMUNI
Tasso barbasso, Verbasco, Pan delle serpi, Barbaraschio, Cadumbulu, Candela regia, Caruga, Guaraguasco maggiore
DESCRIZIONE BOTANICA
Il verbasco è una pianta spontanea a ciclo biennale dalle numerose proprietà curative che appartiene alla famiglia delle Scrophulariaceae.
Il nome proviene da barbascum barbuto, che allude alla peluria lanuginosa che riveste la pianta sia nelle foglie che nel fusto.
Questa pianta il secondo anno può superare anche i 2 metri di altezza.
Il fusto è generalmente solitario, molto robusto e dritto, e cresce al centro della rosetta basale.
Il primo anno la pianta è rappresentata solamente dalla rosetta basale, mentre il secondo anno emette un fusto generalmente singolo e poco ramificato.
Le foglie ovali sono spesse e grandi, alla base della rosetta possono raggiungere anche i 50 cm di lunghezza e 25 di larghezza,
per poi decrescere di dimensioni man mano che si va verso l’alto del fusto ed assumendo una forma quasi lanceolata.
Sono dotate di robusti piccioli e sono ricoperte da uno strato folto e lanuginoso di peli biancastri, disposte in modo alternato lungo lo stelo. Le foglie al tatto sono morbide trasmettendo, quasi come se si stesse toccando della carta da scottex, ed assumono una colorazione, a causa della peluria, tendente all’argenteo nella pagina inferiore. La pagina superire è verde opaco e presenta una costolatura centrale evidente di color verde chiaro, dalla quale si dipartono le diramazioni disposte in maniera alternata. Nella pagina inferiore della foglia
le costolature sono molto evidenti e inconfondibili.
I fiori sono di un bel colore giallo pallido, carnosi, e sbocciano lungo il fusto.
Hanno cinque petali che formano una coppa, e cinque stami dei quali tre sono più corti e leggermente pelosi.
I fiori vivono soltanto un giorno, e sono costantemente sostituiti con nuovi elementi che sbocciano lungo la possente spiga. Essi curiosamente si aprono prima dell'alba e si chiudono nel pomeriggio.
I fiori si fecondano da soli (ermafroditi),
quindi si auto-impollinano se non lo hanno fatto gli insetti durante il giorno. Solo alcune api possono realizzare l'impollinazione.
Il periodo di fioritura va da giugno fino ad ottobre nei climi più caldi.
I frutti sono delle capsule coriacee e legnose, ovali ed attaccate alla spiga da un corto e robusto picciolo. Sono di colore brunastro tendente al marrone con piccolissime foglioline basali, ed hanno una dimensione che varia tra 4 e 7 mm.
Le capsule all'interno contengono numerosi semi (circa sei decimi di millimetro) di colore nero-marrone.
I semi germinano in primavera ed estate, mentre quelli che germinano in autunno producono piante che svernano se sono abbastanza grandi, altrimenti sopperiscono durante l’inverno. Essi sono riconosciuti come leggermente tossici e narcotizzanti.
I semi mantengono il loro forza germinativa per decenni. Il Verbasco è una pianta estremamente prolifica, visto che ogni pianta produce centinaia di capsule contenenti ciascuna fino a settecento semi, con un totale di circa duecendomila semi per pianta.
I semi possono rimanere nel terreno anche per lunghi periodi di tempo, per germogliare dalla terra sorprendentemente anche su suoli completamente spogli.
La dispersione dei semi dal fusto avviene per mezzo delle sue oscillazioni causate dal vento o da animali, quindi generalmente essi cadono entro un metro dalla pianta generatrice.
Dopo la fioritura del secondo anno la pianta intera muore.
La radice è cilindrica e affusolata.
HABITAT
È diffuso nei luoghi incolti, preferisce i margini delle strade e comunque luoghi soleggiati. Riesce a crescere anche in terreni e pendii pietrosi e tufacei dove è proibitivo per altre piante.
In Italia possiamo trovarlo nella zona marittima e in quella submontana, ed è presente, anche se a volte molto localizzato, in tutte le regioni.
PARTE USATA
Si usano sia le foglie che i fiori, raramente le radici.
I fiori si raccolgono a scalare dalla pianta, preferibilmente con giornate asciutte ed appena sbocciati. Possono essere essiccati se il loro utilizzo non è immediato in un posto ombreggiato ed arieggiato.
Dopo l'essiccazione i fiori hanno sapore dolciastro e mucillaginoso.
Le foglie vengono utilizzate fresche dato che sono reperibili per tutto l’arco dell’anno, ma possono anch’esse essere essiccate.
Sia le foglie che i fiori sono sensibili alla luce ed all'umidità, assumendo un colo marrone e perdendo i loro principi attivi dovuti all'azione dell’ossidazione.
COSTITUENTI PRINCIPALI
E’ ricco di flavonoidi, mucillaggini, saponine, iridoidi monoterpenici e derivati dell’acido caffeico.
INDICAZIONI
Bronchite cronica, Bronchite subacuta, Catarro bronchiale, Diarrea come demulcente, Emoptisi causata da sforzi della tosse, Influenza acuta con tosse e dispnea, Irritazione gastrointestinale, Irritazione urinaria, Otite esterna e media, oleolito esternamente, Raffreddore, Tonsillite, Tosse acuta, Tosse acuta da nervosismo con irritazione della mucosa con sibilo e muco secco e ortopnea, Tosse infantile nervosa, Tracheite.
UTILIZZO
Il Verbasco è considerato un tipico ed ottimo rimedio per problemi respiratori. E’ ideale per tonificare le mucose polmonari e per ridurre l’infiammazione stimolando allo stesso tempo la produzione di fluidi che facilitano l’espettorazione.
Viene considerato uno specifico per la bronchite con tosse secca e infiammazione.
Le sue proprietà antiinfiammatorie ne fanno un rimedio utile anche per faringiti e tracheiti, mentre l’oleolito in olio di oliva viene utilizzato come linimento antiinfiammatorio per problemi di pelle o dell’orecchio esterno.
E’ un mucillaginoso e leggero espettorante, indicato quindi per l’uso negli stati catarrali (bronchiti) sub-acuti o cronici, meno per i casi acuti.
E’ anche un demulcente, antinfiammatorio, rilassante e stimolante per i problemi polmonari, indicato quindi per tosse laringea parossistica, bronchite cronica irritativa, pleurite con essudato, rinite allergica ed asma.
Raccomandato anche per otite esterna, sordità catarrale, ulcerazioni e altri problemi dell’orecchio, bronchite, asma, infiammazione delle vie urinarie.
Risulta essere anche un demulcente, diuretico, anodino, antispasmodico. Controlla l’irritazione ed è particolarmente efficace nella porzione superiore del tratto respiratorio, laringe e trachea.
L’infuso è utile in caso di tosse, catarro, raffreddori prolungati, emoptisi, diarrea.
E’ utilizzato per tossi secche, specie alla notte, come per tossi produttive.
La fomenta delle foglie è ottima per ulcere, emorroidi, ragadi.
Il cataplasma con aceto si può applicare alla gola in caso di tonsillite e faringite.
L’oleolito si utilizza per il suo effetto locale sulla membrana timpanica e sulle secrezioni di cerume.
Le foglie, essiccate e fumate, sono state utilizzate con successo in caso di asma e laringite.
Con le foglie fresche o secche si può preparare un piacevole tè con proprietà rilassanti, che fornisce anche vitamine B2, B5, B12 e D, colina, magnesio e zolfo.
TRADIZIONALMENTE con le foglie si preparano degli impacchi utili per contrastare le piaghe della pelle, oppure essiccate e fumate per curare l'asma. Il cataplasma delle foglie trova impiego per emorroidi, per combattere le verruche
e come antiinfiammatorio cutaneo. Si usano decotti per impacchi su pelli aride e screpolate, per la congiuntivite allergica, nelle affezioni della bocca, nelle scottature, nelle punture d’insetto e nei geloni.
TOSSICITA’
Nessun aumento è stato provato della frequenza di malformazioni o altri effetti negativi sul feto nonostante il consumo da parte di un gran numero di donne. Mancano i dati e studi sugli animali.
E' compatibile con l'allattamento al seno.
CURIOSITA'’
Sembra che le azioni benefiche emorroidali delle foglie siano state scoperte in utilizzandole nei casi di assenza della carta igienica.
Prima dell’introduzione del cotone venivano usavate le foglie ed i fusti come stoppini per le lampade ad olio.
ALCUNE APPLICAZIONI
Tisana di fiori di verbasco:
Ottimo rimedio naturale in caso di infiammazione delle vie aeree o tosse; versate 200 ml di acqua bollente su quattro cucchiaini di fiori secchi e lasciare in infusione per almeno dieci minuti, filtrare e bere calda una tazza per tre o quattro volte al giorno.
Rimedio per i geloni:
Mettere a bollire 300 ml di latte parzialmente scremato ed aggiungere 30 grammi di foglie fresce sminuzzate (oppure 10 grammi di foglie secche tritate). Attendere finchè il decotto si sia raffreddato e filtrare il preparato. Usatelo per il lavaggio prolungato dei i geloni la sera prima di coricarsi.
Gocce auricolari:
Vedi link https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=67023837
Fonti
Per le proprietà : Valussi, Bettiol, erbeofficinali;
Per la descrizione botanica : base della propria esperienza, actaplantarum;
Documentazione fotografica : propria
Edited by Piergiorgio - 26/6/2014, 20:25. -
Alex1966.
User deleted
metodo ingegnoso per essiccare velocmente e comodamente le nostre erbe . -
monica.g.
User deleted
L'amaca per le erbe!!! geniale
ps: sul verbasco, attenzione a non confonderlo con l'agrimonia eupatoria ( fa bene pure lei ma per altri disturbi, qualcuno non le distingue ).