DISTILLATORE DI GRANDI DIMENSIONI PER ESTRAZIONE IN CORRENTE DI VAPORE

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    In questo post spiegherò passo passo come è possibile realizzare un alambicco personalizzato per la distillazione in corrente di vapore necessaria all’estrazione degli oli essenziali dalle piante aromatiche.

    sugli oli essenziali https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=59539172
    sulle proprietà delle piante aromatiche https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=61243908 e www.erbe.altervista.org

    Questo è solo un primo prototipo che ho realizzato per studiarne gli aspetti generali, in modo da poter aggiungere accorgimenti e migliorie al successivo.

    Anche se non è complicatissimo realizzarsi un alambicco, e la spesa per questo piccolo impianto è poca rispetto a quelli presenti sul mercato, occorre comunque una vena artigianale. Per costruirlo sono poi necessari alcuni attrezzi elettrici, anche se nella stragrande maggioranza dei casi sono già presenti nelle nostre abitazioni occorre utilizzarli con attenzione.
    Le dimensioni dell’impianto non sono teoricamente vincolanti. Se vogliamo mettere in atto un sistema che estragga abbondanti quantità di droga non dobbiamo far altro che andare alla ricerca di grandi recipienti da trasformare in caldaia e contenitore della droga, se desideriamo eseguire piccole estrazioni calibriamo il tiro sulle taglie ridotte.

    ( la “droga” altro non è che la pianta aromatica utilizzata per l’estrazione )

    Il sistema che rappresenterò, realizzato e quindi funzionante, è quello detto “a fuoco diretto”.
    In sostanza il cuore del sistema contiene sia l’acqua destinata alla trasformazione della corrente di vapore sia la droga, quindi è costituito dalla caldaia per la produzione del vapore che al suo interno ospita il recipiente nel quale si inserisce la pianta.
    Il sistema “indiretto”, invece, è costituito da una caldaia nella quale si realizza il vapore che, per mezzo di una condotta, viene inviato ad un contenitore separato nel quale è posta la droga.

    Per la realizzazione della CALDAIA ho acquistato una pentola in acciaio inox, completa del suo coperchio, da 36 litri (diametro interno 36 cm ed altezza 26 cm).
    La scelta della dimensione è derivata dallo spazio a disposizione del piano di cottura della cucina ed al contempo avere il massimo contenuto di droga che potesse contene il cestello da porvi all’interno.



    Il CONTENITORE DELLA DROGA è costituito da una seconda pentola che dovrà essere inserita all’interno della caldaia (vedi foto sopra), quindi avente dimensioni leggermente più piccole della prima. Visto che la pentola per la caldaia ha un diametro interno da 36 cm, ne ho cercata una che potesse andare al suo interno e che potesse essere facilmente “lavorata” in maniera da renderla adatta all’uso.
    Ho optato per una pentola in alluminio pesante (diametro 38 cm).



    Iniziamo a realizzare il nostro alambicco.
    Per prima cosa cominciamo con la trasformazione della pentola in “contenitore della droga”.
    Dobbiamo far si che questa entri in maniera precisa all’interno della pentola destinata alla caldaia, quindi dovremo tagliarla a quell’altezza il cui diametro esterno sia appena inferiore a quello interno della futura caldaia. L’altezza finita inoltre dovrà essere inferiore a quella della caldaia di almeno 6-8 cm.
    Dato che questo contenitore a una forma tronco conica non è difficile trovare il punto giusto.
    Per il taglio potremo utilizzare o una sega a ferro o un frullino, dovremo quindi riservare la massima accortezza nell’utilizzo di questi attrezzi, adottando i necessari mezzi di protezione individuale (guanti, occhiali, morsa, sistemi di fissaggio ecc).
    Una volta tagliato il contenitore praticheremo una serie di fori, tramite trapano e punta in acciaio del diametro di 5 mm, distanti tra loro a circa 1-1,5 cm, sia sul fondo che sulle pareti laterali.
    Per la rimozione delle sbavature di alluminio lasciate dalla punta del trapano utilizzate carta vetrata e spazzole di acciaio (manuali od applicabili sul trapano).

    Ed ecco che ha fine lavoro avrete ottenuto il contenitore per le droghe, che in fondo non è che un grande scopasta.



    La funzione, una volta messo all’interno della caldaia, è di par passare nei fori praticati il vapore che, a sua volta, investirà la pianta aromatica che avremo posta all’interno.

    Ora non resta che finire con il dettaglio dei manici, ad esempio delle staffe in acciaio ricurve e forate reperibili in ferramenta possono fare al caso nostro, e potranno essere fissare tramite rivetti in alluminio.
    Per migliorare la tenuta al vapore, e far si sia obbligato a passare nei fori, applicate delle guarnizioni in neoprene atossico di idonea dimensione. Si trovano nei negozi che trattano materiale per acquari.
    Il contenitore per la droga è terminato.



    Ora passiamo alla trasformazione della pentola in acciaio inox, fino a farla diventare “una caldaia”.

    Qui dobbiamo organizzarci con alcuni accessori reperibili in ferramenta ben fornite.
    I componenti che ho utilizzati sono stati :
    - raccordi in acciaio per aria compressa;
    - valvola di sicurezza per pentola a pressione.

    Iniziamo con il coperchio togliendo il pomello (è sufficiente un cacciavite),
    ed allarghiamo il foro precedentemente occupato dalla vite con una punta da 10 mm in acciaio. In questa posizione ci alloggiamo il raccordo a ghigliottina per aria compressa.
    Lo fissiamo al coperchio tramite un manicotto da 1/2 pollice e rondelle dello stesso diametro in rame o guarnizioni esenti da amianto (quelle verdi utilizzate dagli idraulici). Da questo attacco fuoriuscirà il vapore prodotto carico di oli essenziali al quale, con una semplice avvitatura, sarà allacciata la serpentina (dettagliata in seguito).

    Nelle immediate vicinanze del raccordo appena descritto, a circa 5 cm, realizzate un secondo foro per l’alloggiamento della valvola di sicurezza. Il diametro del foro da fare dipenderà dalla grandezza della valvola da utilizzare, in genere ha attacchi da 3/8 di pollice. Fissatela nello stesso modo descritto per il raccordo (manicotto e rondelle).
    La valvola di sicurezza è un accessorio indispensabile. Questo dispositivo di sicurezza entra in funzione quando la pressione della pentola raggiunge livelli considerati imprudenti. Essa è costituita da un cilindro che preme contro un orifizio per mezzo di una molla tarata. Quando la pressione del vapore vince la forza antagonista della molla fa alzare il cilindro, l’orifizio che era occluso viene liberato e da li fuoriesce il vapore in eccesso. In questo modo si abbassa la pressione della pentola mettendo in salvaguardia l’intero sistema.



    Ora dobbiamo realizzare la guarnizione da interporre tra il coperchio e la pentola. Questa permetterà, insieme ad altri accessori, di chiudere ermeticamente la pentola e renderla capace di convogliare il vapore nel raccordo a ghigliottina (unico punto libero).
    Io ho utilizzato una guaina atossica resistente alle medie temperature. Potrete utilizzare in alternativa una camera d’aria di automobile dato che non c’è diretto contatto tra la guarnizione ed il vapore destinato all’estrazione delle essenze.

    Prendete la guaina, allargatela su un piano ed poggiatevi la pentola destinata alla caldaia in maniera rovesciata.



    Ora con una matita tracciate un cerchio distanziato circa 1 cm dal bordo della pentola.



    Togliete la pentola e disegnate un altro cerchio, verso il centro, ad una distanza di circa 2,5 cm.

    Con l’aiuto di un paio di forbici ricavate la vostra guarnizione per il coperchio …



    che applicherete tramite una piccola striscia di colla bostik.



    Anche il coperchio è completato.

    Per fissare il coperchio alla pentola in modo energico e sicuro ho utilizzato degli stop a gancio in acciaio e delle barre piatte in acciaio preforate.



    Con l’aiuto di rondelle, dadi a farfalla e bulloni con dado autobloccante ho completato il sistema di ancoraggio del coperchio alla pentola.



    Ora non resta che porre il contenitore per la droga all’interno della pentola/caldaia. Prima dell’operazione poniamo sul fondo della pentola un supporto in acciaio inox che sorreggerà il nostro contenitore delle droghe, in modo che lo stesso non stia a diretto contatto con l’acqua, ma risulti idoneamente sollevato (distanza tra acqua e contenitore circa 2-3 cm).
    Per determinare l’altezza del supporto dovete prima valutare il livello dell’acqua raggiunto all’interno della caldaia. L’altezza dell’acqua, chiaramente, dipende dal quantitativo di quest’ultima, che a sua volta dipende dal quantitativo in peso della droga.
    Con buona approssimazione potete ritenere corretto un quantitativo di acqua da mettere nella caldaia pari al peso della droga contenuta nel contenitore (foglie e/o estremità fiorite) moltiplicato per 2,5 volte.
    N.B. : dovrete inoltre, durante l’estrazione, regolare la potenza della fonte di energia che produce calore (fuoco dei fornelli nel caso dei piani di cottura a gas, intensità elettrica per quelle a conduzione) affinché il tempo di estrazione e conseguente produzione di vapore non scenda sotto le 4 ore prima che sia terminata l’acqua contenuta nella caldaia.

    Passiamo ora alla tubazione da collegare alla caldaia nella quale passerà il vapore acqueo ricco di olio essenziale. Si può utilizzare una tubazione in rame da 10 mm, lunga circa 3,5 metri. Una estremità è stata avvolta a spirale, ed è quella che verrà immersa nell’acqua dello scambiatore.



    L’altra estremità è stata dotata di raccordo e breve tubazione in pvc flessibile, la quale verrà collegata all’attacco a ghigliottina della caldaia.



    E’ stato utilizzato il tubo di rame per due motivi fondamentali : è un materiale malleabile ed è un ottimo conduttore di calore.

    Infine dobbiamo realizzare lo scambiatore di calore.
    Lo scambiatore di calore, nel quale verrà immersa la serpentina in rame, è il punto dove avviene la condensazione del vapore acqueo contenente l’olio essenziale. Il vapore che transita all’interno della tubazione in rame si raffredderà cedendo il calore all’acqua dello scambiatore. Raffreddandosi raggiunge nuovamente lo stato liquido e, spinto dalla pressione esercitata dal vapore alle sue spalle, fuoriesce dalla parte estrema della tubazione in rame.

    Lo scambiatore è stato costruito su una pentola in alluminio da 4 litri, nella quale sono stati realizzati due fori (nella posizione bassa e alta della pentola) ai quali sono stati applicati poi appositi raccordi e guarnizioni da 1/2 pollice.



    Al raccordo inferiore è collegato un flessibile in acciaio che verrà inserito nel rubinetto dell’acqua corrente. Dal raccordo superiore fuoriuscirà invece l’acqua in entrata che, eventualmente, può essere recuperata per altri utilizzi. Il collegamento è stato volutamente realizzato in questo modo affinché l’acqua fredda entri dal basso ed esca dall’alto, mentre il vapore proveniente dalla caldaia percorre il senso inverso (lo scambiatore a flussi incrociati migliora lo scambio termico).

    Non rimane altro che assemblare i componenti ;)

    Appena faccio la prossima estrazione vi allego una foto del sistema assemblato, oppure giro un breve video sul funzionamento :D

    Edited by Alex1966 - 19/4/2013, 10:27
     
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  2. tit
     
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    :MOLLIE14.gif: troppo bello! ma, per me, :fifone28.gif: troppo difficile da realizzare
     
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  3. leta
     
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    :omini12.gif:
     
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    Bravo! Forse se avessi lo spazio e sopratutto un marito "tuttofare" un pensierino lo farei ma........sono sprovvista di entrambi le cose. Bella idea però!
     
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  5. @Manola
     
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    Grande Piergiorgio
     
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  6. comawhite
     
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    Salve PierGiorgio,
    complimenti per le tue trovate geniali!!!! Volevo provare a costruire anche io il mio distillatore artigianale, il problema è che quando sono andato ad acquistare il tubo di rame per fare la serpentina mi hanno detto che non era adatto per uso alimentare e questo mi ha un pò spiazzato..ora tu dici che va ugualmente bene per distillare oli? o nel caso contrario dove si possono reperire tubi di rame adatti?
     
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    Salve comawhite

    Non riesco a capire su quale base, criterio o deduzione logica, ti hanno potuto dire la grandissima sciocchezza che il rame non è adatto all'uso alimentare.

    Il rame è considerato uno dei migliori materiali per il trasporto e distribuzione di acqua destinata al consumo umano, sia calda che fredda, figuriamoci poi l'idoneità nell'utilizzo per farci gli idrolati ed oli essenziali che mai ingeriremo!

    Non sono io a dirlo, ma era già approvato dalla uni 9182, attualmente sostituita dall'attuale e vigente normativa europea UNI EN 806-2 nei componenti delle tubazioni e raccordi.

    Poi basta anche una semplice deduzione logica .... gli alambicchi per la distillazione della grappa, dai casalinghi a quelli industriali, non sono generalmente tutti in rame?

    L'unico consiglio che posso darti è di evitare i tubi usati per il trasporto dei fluidi frigoriferi dei condizionatori (non puoi confonderti perchè hanno dimensioni in pollici e non in millimetri), perchè potrebbero essere stati trattati internamente con degli additivi per eliminare la permanenza di umidità all'interno.

    Concludo che tutti gli altri tubi in rame sono adatti, li trovi sui reparti del fai da te od in ferramenta, sono quelli generalmente utilizzati per le tubazioni dell'impianto di riscaldamento a radiatori, tubi oramai sostituiti con il multistrato a causa dell'elevato costo.
     
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  8. comawhite
     
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    Ciao Piergiorgio,
    hai ragione infatti i tubi che mi avevano indicato come non adatti per uso alimentare erano proprio quelli per i condizionatori.. Comunque ho risolto il problema ma se n'è presentato subito un altro :blink: ..allora..ho modificato la mia pentola e l'ho provata solo con acqua ma ha iniziato a fuoriuscire vapore dalla valvola di sicurezza oltre che dalla seprentina anche se da quest'ultima in minore quantità; a questo punto ho tappato la valvola e ha funzionato correttamente... Secondo te è normale che la valvola di sicurezza si apra? potrebbe essere un difetto della pentola (che non era mai stata utilizzata prima) o può essere dovuto alla serpentina da me costruita?
    Grazie per i tuoi preziosi consigli!!
     
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    Ciao comawhite, sono contento che hai risolto l'inghippo sull'utilizzo del rame per la realizzazione della serpentina, ma ora mi allarma il modo di come hai risolto il tuo "secondo problema".

    Scusami se te lo dico, io parlo sempre in modo diretto e franco, ma la tua soluzione è a dir poco "sconsiderata"!

    Non puoi tappare la valvola di sicurezza, e quindi mettere a rischio "esplosione" il sistema, per ottenere di far uscire il vapore dalla serpentina.

    Ti ricordo che la valvola di sicurezza, e se si chiama così avrà un senso, apre e fa uscire vapore, a seconda del modello, tra 0,5 e 1 bar.
    Tapparla significa superare queste pressioni, superarle vuol dire non stare più in sicurezza, con il grave rischio di aumentare la pressione, e di conseguenza la temperatura, senza averne più il controllo. Devi fare un distillatore in corrente di vapore, non una pseudo-bomba.

    Rimetti per favore in sicurezza la tua pentola a pressione ripristinando le funzioni originali della valvola di sicurezza (se è compromessa sostituiscila con una nuova) e non manomettere MAI tale congegno ... vedi link

    https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=64761749
    https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=65271382

    Ora veniamo alle cause che potrebbero portare all'apertura della valvola di sicurezza e come puoi cercarne la causa:
    1) PRIMO PASSO: la più probabile è che forse quando hai realizzato la spirale della serpentina nell'avvolgerla si è piegata troppo e ti si è schiacciata da qualche parte. Questo potrebbe aver creato un punto di strozzatura Di conseguenza il vapore per poterci passare ha bisogno di una pressione maggiore di quella di taratura della valvola di sicurezza. Prova a soffiare dentro la serpentina con la bocca ad una modesta pressione, l'aria deve fuoriuscire facilmente. Potrebbe esserci addirittura un corpo estraneo se non si è schiacciata durante la realizzazione, controlla accuratamente. Se trovi il punto di schiacciatura puoi tentare di rimediare all'incidente con l'aiuto di un paio di pinze. Il rame è molto duttile, dovresti riuscirci.
    2) PASSO SUCCESSIVO: un'altra causa può derivare dalla pressione necessaria per sollevare l'idrolato dal fondo della pentola che funge da scambiatore di calore fino a farlo fuoriuscire dal punto più alto della serpentina. Se questa altezza è eccessiva può far intervenire la valvola di sicurezza. Controlla se la misura dei due punti è al di sotto dei 30-40 cm.
    3) il lungo inutilizzo della pentola a pressione, ma ne dubito fortemente, potrebbe aver compromesso l'efficacia della molla antagonista della valvola di sicurezza, quindi potrebbe aprire ad una pressione inferiore a quella di taratura di fabbrica. Se con soluzioni sopra prospettate non risolvi il problema acquista una nuova valvola dello stesso modello e marca di quella esistente. Se non risolvi neanche mandami un MP, ci sentiamo e cerchiamo di risolvere il problema

    Scusami se sono sembrato aggressivo e scortese, ma l'incolumità delle persone viene in primo luogo davanti a qualsiasi congegno uno vuole realizzare. Se la leggi in questa chiave puoi dedurre che .... in fondo ti voglio bene :P
     
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  10. comawhite
     
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    Ciao Piergiorgio, tranquillo mi rendo conto anche io che era proprio una scelta sconsiderata quella di tappare la valvola; ora ti dirò una cosa che ti farà fare quattro risate: io in pratica non avevo mai utilizzato una pentola a pressione e non conoscendone bene le parti ho scambiato la valvola di sicurezza per quel pirulino rosso che si alza quando la pentola va in pressione ;) ahah sono proprio inesperto.
    Comunque una volta scoperto questo particolare ho ripetuto l'esperimento con del rosmarino, ho messo:
    830g di cime fiorite di rosmarino
    1,7 litri d'acqua distillata
    e ho ottenuto:
    0,8 litri di idrolato

    Purtroppo non ho ottenuto neanche 1 ml di olio essenziale; forse devo migliorare il mio distillatore o ho fatto qualche errore nel processo... Io penso la ,amcanza di olio possa essere dovuta al fatto che:
    1 Ho raccolto il rosmarino ancora un pò bagnato perchè il giorno prima è piovuto parecchio e l'ho lasciato un giorno ad asciugare;
    2 La mia serpentina a partire dall'estremita connessa alla pentola, inizia a formare la spirale dall'alto verso il basso e ho pensato che l'olio potrebbe essersi separato già al suo interno e abbia incontrato difficoltà ad uscire rimanendo nella parte alta della serpentina.

    Tu cosa ne pensi? Scusa la mia inesperienza, devo dire che sei dotato di una pazienza enorme!!! Ti ringrazio tantissimo per tutto.

    PS. l'idrolato comunque è buonissimo; credi che abbia, come l'olio essenziale, proprietà curative per i dolori articolari? (perchè ho letto che l'olio utilizzato nei massaggi e frizioni è particolarmente adatto a questo scopo).
    Ancora grazie
    A presto
     
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    Ciao comawhite ... non devi scusarti, ma ora mi sento più tranquillo :P

    Veniamo a noi
    Per prima cosa sono curioso di conoscere che tipo di pentola a pressione usi, dalla quantità di rosmarino dovrebbe essere una 5 litri. Ti sarei grato se potessi mettere qualche foto del tuo sistema di estrazione montato (pentola+serpentina+scambiatore) in modo che ci fai partecipi anche con delle fotografie e sulle quali, magari, posso darti anche qualche dritta per migliorarlo ... o prendere io spunto per sviluppare altre idee.
    Che cestello hai usato per contenere il rosmarino? Quanto tempo è durata l'estrazione?

    Per l'olio essenziale che non sei riuscito a ricavare, anche se in teoria ce ne doveva essere almeno 2 ml, mi dovresti dire come volevi procedere per "separarlo" dall'idrolato ... magari hai solo sbagliato il sistema per raccoglierlo.
    Questo perchè l'olio essenziale, indipendentemente da come inizia a formarsi la spirale, non si ferma all'interno della serpentina, ma viene trasportato dall'idrolato stesso.

    Per l'idrolato :
    1) è buonissimo, direi ottimo, anche perchè contiene tutto l'olio essenziale della pianta aromatica;
    2) anche se il tuo idrolato contiene tutto l'olio essenziale della pianta aromatica dubito che utilizzandolo per i dolori articolari puoi risentire degli effetti benefici .... ce n'è veramente poco (dallo 0,25 allo 0,40% in questo periodo dell'anno) per sentire l'azione delle sue proprietà.

    Aspetto qualche foto ;)
     
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  12. Alex1966
     
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    potresti usare lì'idrolato di rosmarino come tonico rinfrescante-disinfettante sul viso, te lo puoi spruzzare per lo stesso motivo anche sul corpo,
    ma l'ideale sarebbe frizionarlo sulla cute o sciacquarci i capelli ;)

    Se poi sei anche uno che si dedica alle preprazioni cosmetiche più complesse, ci sarebbero un sacco di altre cose da fare...
     
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  13. Aalyah
     
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    E' il mio primo commento, quindi vorrei innanzitutto ringraziarvi per questo utilissimo forum :wub:
    e soprattutto per la serietà e la pazienza con cui Piergiorgio (e non solo) affronta chi come me è un neofita inesperto

    Una domanda, forse stupida, ma è una pura curiosità..
    In base a cosa Piergiorgio ha deciso di usare un tubo da 0,8mm?
    (ho letto la tua nota sui tubi di rame per condizionatori e frigoriferi.. UTILISSIMA!!!)

    Inoltre, per essere certi non si formino ossidi all'interno della serpentina,
    c'è qualche metodo (per pulirli) che puoi consigliare?
    Oltre l'uso quasi continuo come quello che fai tu, ovviamente..

    Edited by Aalyah - 13/10/2013, 16:59
     
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    Ciao Aalyah

    Ho usato il tubo da 10 mm in rame per due motivi fondamentali, come spiegato all'interno della discussione iniziale : il rame è un ottimo conduttore di calore (quindi perfetto per da immergere nello scambiatore dove il calore del vapore acqueo, ricco di oli essenziali, è ceduto all'acqua dello scambiatore) ed è facilmente lavorabili (il rame ricotto è molto malleabile e facile da lavorare per ottenere la classica forma a spirale da immergere nello scambiatore).

    Aggiungo che è anche facile da reperire nei negozi di ferramenta, e poi in commercio si trovano una svariata combinazione di sistemi di assemblaggio (ancoraggi tra tubo/estremità filettate o tubo/tubo).

    All'interno del tubo generalmente non di creano incrostazioni od "ossidi" (il rame è un materiale nobile e l'ossidazione avviene con tempi lunghi e difficilmente, comunque se avviene si colora di verde, in gergo chiamata "passivazione")

    Comunque un'accortezza che uso, e che consiglio vivamente a tutti rendendola quasi una "BUONA REGOLA DELL'ARTE", è quella di far passare vapore acqueo prima di finire la distillazione e prima di iniziare la successiva (eliminiamo così nella prima fase eventuali tracce di oli essenziali rimasti nella serpentina che potenzialmente potrebbero essere aggressivi o che comunque andrebbero ad "inquinare" l'estrazione successiva se si utilizza una droga diversa, e nella seconda fase eliminiamo l'eventuale ossidazione della superficie interna della serpentina nel caso di lunghi periodi di inattività).

    Sempre a disposizione per eventuali chiarimenti ;)
     
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  15. Alex1966
     
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    salve Aalyah
    le domande che hai fatto privatamente a piergiorgio sul distillatore casalingo le stiamo ancora aspettando, ti prego di fare le medesime domande PUBBLICAMENTE in modo che le risposte siano di pubblica utilità.
    Oppure se mi autorizzi qui, posto direttamente io il tuo messaggio privato im modo che tutti possano leggerlo.

    mi fai sapere per favore? grazie
     
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43 replies since 10/3/2013, 22:11   10776 views
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