Oleolito di Amla

Nuovo procedimento

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  1. Naturalia*
     
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    Ho sempre preparato l'oleolito di Amla seguendo il procedimento tradizionale ma questa volta ho voluto provare un nuovo sistema proposto dalla regina del sapone (apportando alcune modifiche.).La sua ricetta include anche altre polveri tra cui l'enne', infatti ottiene un olio molto scuro. Io ho utilizzato solo amla e ho modificato le prorporzioni dei solventi. Ho così ottenuto un oleolito molto più dorato e molto più profumato di quello che preparavo di solito, ho l'impressione che in questo modo l'estrazione sia decisamente maggiore. È un procedimento molto interessante e potrebbe essere applicato anche ad altri oleoliti. Cosa ne pensate?
    Questa è la mia versione:

    50 polvere di amla
    50 acqua
    30 alcool
    250 olio (sesamo e cocco in parti uguali)
    Antiranz/tocoferolo qb
    Oli essenziali a piacere

    Mescolare la polvere con acqua e alcool. Si trasforma in un una "pappa" , copritela e lasciatela riposare per 24 ore.
    Mettere a bagno maria in un contenitore aperto per 4 ore mescolando di tanto in tanto. La temperatura ideale dovrebbe essere 40/50 gradi, meglio usare il termometro o tenere la fiamma al minimo. Durante la cottura acqua e l'alcool evaporano, infatti si vedono le bollicine che salgono dal fondo del contenitore, mescolare per favorire l'evaporazione e quando non se ne formano più vuol dire che l'alcool e l'acqua sono evaporati del tutto.
    Lasciare raffreddare e poi filtrare.

     
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  2. Alex1966
     
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    mi piace. Come utilizzerai poi l'oleolito?
    è un buon metodo suppongo, visto che si sommano due procedimenti estrattivi. L'unica cosa che mi spaventa è l'utilizzo del fuoco. Meglio usare una piastra ad induzione, oppure far evaporare l'alcool a temperatura ambiente o al sole.
    a tal proposito https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=68396379
     
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  3. Naturalia*
     
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    @ lindys grazie, anche io ti leggo sempre con piacere.
    Hai ragione, con questo metodo si possono estrarre anche i principi idrosolubili che nell'olio non vengono rilasciati. In effetti l'olio esce molto più colorato e profumato. l'olio di broccoli non l'ho ancora testato sui capelli...ho giusto un berlingot di az che non ancora usato perché dicono che sia puzzoso...ma anche l'amla non scherza, questo olio mi è uscito con un odore molto forte.
    @ Alex l'olio all'amla lo utilizzo principalmente sui capelli, lo aggiungo alle maschere pre shampoo, balsami, impacchi. Fa un buon lavoro.
    Io non mi preoccuperei per l'alcool, viene fatto a bagnomaria e non è a contatto con la fiamma diretta, inoltre per gli oleoliti non si superano i 50 gradi. Ne ho fatti diversi con l'alcool e non ho mai visto nemmeno l'ombra di fumo. Bisogna comunque stare attenti a non rovesciarlo sul fornello.
    Comunque anche l'idea di metterlo al sole potrebbe essere utile ma non direttamente esposto ai raggi del sole , è specificato nella scheda di sicurezza dell'etanolo . Il sole diretto può raggiungere temperature di gran lunga più elevate.
     
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    Grazie Alex, ho letto quanto ci ha spiegato Piergiorgio di là, con molta dovizia di particolari.

    Spero però che il fatto che questo procedimento sia fatto a bagnomaria, ma soprattutto che sia un mix di alcool, acqua e olio - pur facendo estrema attenzione a fiamme libere - ci faccia stare più tranquilli..

    Ancora grazie mille per gli avvertimenti
     
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    E' una tecnica estrattiva che si usa anche con altre spezie e radici.
    Fatto così deve essere superfunzionale, quello che mi chiedo a proposito di questo tipo di estrazione è : Anche se si estraggono principi idro, questi non se ne evaporano con l'acqua? E se no, come possono combinarsi con l'olio comunque?
    Chiedo perchè ho usato anch'io questa Tecnica ed ho notato dei macerati molto più "di corpo", ma mi rimane il dubbio. :blink:
     
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    ehmm...

    quindi - se non se ne volano via anch'essi - potrebbero restare nell'oleolito dei principi idrofili che potrebbero far deteriorare velocemente l'oleolito?

    Per questo continuerebbe a rendersi necessaria la doppia estrazione... mah :angel15.gif: , peccato però ...

    chi sa ci illumini.. grazieee
     
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  7. Naturalia*
     
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    Anche io mi sono posta la stessa domanda ma non ho trovato informazioni specifiche. Però ho fatto i seguenti ragionamenti:
    i principi attivi che potrebbero volatilizzare sarebbero solo quelli volatili, gli altri in teoria dovrebbero rimanere, altrimenti non spiega la funzione del decotto.
    Quello che però non mi spiego è in che forma questi eventuali principi attivi idrosolubili rimangano nell'olio,forse sono dispersi e pronti a solubilizzarsi appena l'oleolito entra i contatto con l'acqua. Qui ci vorrebbe un chimico..
    Comunque ho provato anche con camomilla, lavanda e calendula. Gli oleoliti che si ottengono non sono lontanamente paragonabili agli atri per profumo e colore.questo significa che qualcosa in più viene rilasciato. Intendo approfondire l'argomento con gli arcadi.
    @ lindys ,i principi attivi idrosolubili non contengono acqua, (ne hanno bisogno per solubilizzarsi)quindi non dovrebbero creare problemi di conservabilitá
     
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  8. Alex1966
     
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    scanso equivoci preferisco fare a freddo doppie estrazioni ( generalmente Idroglicerlacolici + oleoliti ) e poi le inserisco insieme in una stessa preparazione. Questo perchè mi sono posta il vostro stesso quesito : i principi idroslolubili rimangono o evaporano con l'acqua?
    Temo anche che il calore ( per quanto moderato ) possa distruggere in parte i preziosi attivi.
    E' chiaro però che si si ha fretta, sono finite le scorte e si ha urgenza di un preparato alla calendula per esempio, questo metodo possa essere una pronta soluzione.
     
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    Nat:
    CITAZIONE
    ... i principi attivi idrosolubili non contengono acqua

    eh già..

    avevo scritto un messaggio proprio esprimendo quello che dici (mi era venuto il lampetto ;) )..

    Avevo pensato infatti che i principi attivi idrofili potessero non essere acquosi essi stessi, ma non ne ero sicura, per cui ho modificato il messaggio...

    .. quindi il problema non si porrebbe..

    .. se non arrivano rassicurazioni, vedo bene comunque un approfondimento coi fito-chimici di Arcadia, e comunque il tempo ci dirà qualcosa di più sulla conservabilità del tuo prezioso oleolito ... di solito da Landre ho letto che - se ben fatti/conservati - possono durare fino a 3 anni circa :)

    Alex...
    è innegabile però che con questo sistema si ovvierebbe ad avere un preparato alcolico con le conseguenze di smollamenti vari che sappiamo....
     
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  10. Alex1966
     
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    Lindys è innegabile la comodità, ma se non ho prima conferma sicura da qualche erborista o fitochimico che non vengano distrutti dal calore o volatilizzati insieme all'alcool per il momento continuo con le doppie estrazioni.
    Nat se hai novità in tal senso dal fronte Arcadia mi raccomando tienici informati ;) sarebbe proprio una bella comodità poter fare il due in uno :D
     
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    Se i principi non sono termolabili, non c'è problema...e l'alcol potrebbe essere il solubilizzante degli idro nel solvente oleoso.
    Ma sono congetture, comunque sia io ci provo (NATuralmente :P ).
     
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  12. Naturalia*
     
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    Appena ho ho novità vi faccio sapere!
    Riguardo la degradazione dovuta al calore ho qualche dubbio, se si usa la sonda e si mantengono i 40 gradi non dovrebbero esserci problemi ( uso il condizionale in attesa di conferme dagli esperti). Basti pensare all'oleolito di iperico che sta al sole, che raggiunge temperature molto più elevate. Anche la delicatissima vit C regge fino a 40 gradi.
     
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  13. Alex1966
     
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    se si rimane entro i 40 gradi non dovrebbero esserci problemi infatti
     
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    Approfitto del caldo micidiale e lo metto al sole (con garza, sonda e oscurato), in incubatrice insomma! :P
     
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  15. Naturalia*
     
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    Brava, così ci aggiorni. Io ho già provato e quando picchia arriva anche a 65/70 gradi.

    Ma da te oggi c'è il sole? Qui piove a dirotto
     
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48 replies since 18/7/2014, 12:09   1834 views
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