Le more selvatiche

il loro utilizzo nella cosmesi eco-bio

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  1. ecogalenica
     
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    L’azione disarrossante e aromatizzante delle more selvatiche e il suo profumo intenso e naturale, l'azione tonica antiinfiammatoria e vasoprottettrice delle more selvatiche è dovuta alla presenza di antocianine.
     
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    La pianta di rovo, più comunemente conosciuta come Mora selvatica, è una pianta rustica, di larga diffusione che si trova nelle siepi, nelle macchie e nei boschi di mare e di montagna.



    E' una pianta legnosa, dai fusti angolosi o cilindrici striscianti o più o meno rampicanti, munita di aculei di forma variabile, foglie alterne, picciolate. Le foglie sono palmate, a 3 o 5 foglioline di forma e grandezza variabili. Le foglioline sono dentate, talvolta lobate, più o meno spinose sulle nervature della pagine fogliare inferiore. Anche il picciolo è spinoso. I fiori sono riuniti in grappoli o in pannocchie terminali di varia forma: larghi 2 cm circa, con sepali bianco-tomentosi o verdi, petali separati rosei o bianchi, numerosi stami. I frutti (le “more”) sono neri alla maturazione, talvolta bluastri o rossi, formati da numerose drupeole polpose a 1 seme, riunite in un ricettacolo convesso o conico.
    Sono state descritte in Europa circa 2.000 specie di Rovi. Da ciò si esplica un‟ibridazione intensa (forse anche con delle mutazioni) suscitando delle forme nuove geneticamente stabili. Poiché il processo di ibridazione continua e ne appaiono sempre di nuovi, la maggior parte dei Rovi europei è di origine assai recente.

    Della pianta si è soliti utilizzare le radici, le foglie, i giovani germogli ed i frutti.
    Ma per apprezzare appieno le molte proprietà del rovo, occorre non soffermarsi ad esaminare solo il frutto, e prendere invece in considerazione tutta la pianta: oltre alle more anche le foglie, la corteccia e le radici possono infatti essere utilizzate in erboristeria, in virtù delle loro spiccate proprietà terapeutiche.
    Sin dai tempi antichi si consigliava, e si consiglia tuttora, di masticare le foglie di mora qualora si soffra di gengive deboli e sanguinanti. E’ quindi ottimo il decotto che si può facilmente trovare nelle nostre erboristerie!
    Decotto di foglie di mora: una manciata di foglie in un litro d'acqua, far bollire 15 minuti e aggiungere 2 o 3
    cucchiai di miele per gargarismi e lavaggi per la gola.
    Per il mal di gola puoi aggiungere anche 5-10 gocce di propoli.
    Le foglie vengono spesso anche utilizzate in impacchi e tisane che leniscono i dolori derivanti dalle ulcere gastriche o della pelle, come quelle derivate dai geloni alle mani ed ai piedi.
    Non va inoltre dimenticato anche il potere astringente della pianta, ottimo in caso di problemi gastroenterici!

    La mora è un frutto da mangiare fresco o da utilizzare per marmellate, gelatine e sciroppi.
    La mora è ricca di vitamina C ed E e di acidi organici, ha proprietà astringenti ed è particolarmente consigliata per gengive e tonsille; se ben maturi i frutti hanno anche un leggero potere lassativo. Le foglie, sotto forma di decotto, servono a curare le infiammazioni della pelle e le emorroidi.
    Il succo della mora può essere utilizzato per preparare maschere addolcenti, astringenti e rinfrescanti per la pelle. Inoltre viene utilizzato in cosmesi anche come colorante naturale.

    Genericamente la pianta contiene polisaccaridi, proteine, acidi grassi saturi e insaturi, acidi organici, vitamine, sali minerali oltre ai componenti molecolari caratteristici degli organismi vegetali quali ad esempio flavonodi, tannini, antocianine e polifenoli.
    Studi effettuati tramite gas cromatografia hanno permesso l‟isolamento e l‟identificazione dei composti organici contenuti nelle foglie di Rovo tra i quali quercetina, kamferolo, trifolin, 14iperina, acido clorogenico ed acido caffeico.

    Edited by Piergiorgio - 29/3/2016, 16:51
     
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  3. Alex1966
     
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    ecco!
    con il succo di mora si può sicuramente ottenere un colorante viola naturale :hello-kitty2.gif:
     
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  4. a r y*
     
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    Possiamo dire che le funzioni della mora siano simili a quelle dei lamponi?
     
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  5. Alex1966
     
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    in cosmesi il lampone è un colorante e un anti-ossidante antiinvecchiamento cutaneo
     
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  6. alice**
     
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    chissà se esiste l'estratto in polvere di more
     
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  7. Alex1966
     
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    sicuramente esisterà..oggi su FB abbiamo parlato di quello di lampone per esempio, ti pare che non c'è quello di mora?!
     
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  8. manuela57
     
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    Non ridete ...l' anno scorso con le more selvatiche ci ho fatto un macerato glicero-alcolico
    Molto rosso violetto :D l' avevo messo in una crema viso come attivo insieme ad altri preparati simili :)
     
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  9. Alex1966
     
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    e perchè ridiamo? il colore com'è venuto?

    anzi, se avessi l'essiccatore sai quanta polvere di frutti rossi farei :)
     
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    L'estate scorsa invece ho fatto la stessa cosa con i mirtilli, li ho essiccati nella stanza più piccola della casa con il deumidificatore a manetta.
    Il risultato ottimo, colore viola intenso profumatissimo.
    Lo uso come attivo, non ci ho pensato all'uso colorante...nelle creme aggiustando il ph non è che dà un bel colore purtroppo, mano mano che si alza diventa sempre più grigio.
    Ma delle more invece per uso cosmetico che parte si usa?
    I frutti o le foglie?
     
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  11. manuela57
     
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    Era di un bel colore violetto ,avevo fatto anche quello di germogli di vite rossa ,che poi e' la vite non innestata ,tutte cose che ho trovato su arcadia ,l' anno scorso ero in preda della febbre del fai da te ,quando vado a casa controllo perche' ne ho fatto altri che ora non ricordo ...sicuramente con i rovi ne ho fatto anche uno coi primi germogli. :)
     
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  12. manuela57
     
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    Io ho un dubbio ,a parte l'essiccatore ,ci son tanti metodi ,forno stufe ecc. Ma secondo voi usando il calore per essiccare ,anche se non violento ,diciamo tra i 50°, e 60 ° perdiamo tutte le proprieta' o alcune rimangono !
    Non so se mi son spiegata !
    Quando si fa una tintura ,per esempio bene o male sappiamo cosa riusciamo ad ottenere,ma con l'essiccazione ??
    Scusate le farneticazioni !!!! Alla fine nenche io mi capisco !! :D
     
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    Con un'essiccazione corretta sono poche le cose che perdono tanti PA, e c'è il sistema del forno aperto a 40 gradi ma io non sono convinta che riuscirei a farlo bene.
    Allora meglio sul termosifone d'inverno e all'aria e buio d'estate.
    L'essiccatore però è tutto un'altro mondo...avercelo!
     
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  14. Alex1966
     
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    penso che la polvere essiccata del frutto perda parecchie delle sue proprietà, la vitamina C va sicuramente perduta. Un pizzichino in una crema comunque credo che non guasti mai, si beneficerà di quel che rimane.
    Come antiarrossante si usano le foglie in decotto.
     
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    La mora selvatica (Rubus fruticosus L.), comunemente chiamata "rovo", fa parte della famiglia delle rosaceae.

    Diciamo che ha un uso cosmetico limitato per quel che si conosce.

    I componenti del rovo sono : tannini (fino al 14%), glucidi, acido ossalico, acido citrico, acido isocitrico, acido malico, vitamina C, zuccheri, olio essenziale, flavonoidi e triterpeni.

    Le proprietà cosmetiche sono : lenitive, astringenti, toniche.

    Si possono utilizzare le foglie, i fiori in bocciolo e i giovani getti primaverili.

    Il decotto delle foglie di rovo è un efficace astringente per l'alto contenuto di tannini.

    Quindi si può usare come lozione per il viso, oppure inserito nei preparati per combattere le emorroidi.
    E’ un buon detergente intimo, e può essere usato come preparato per l’applicazione delle zone intorno agli occhi (tipo lozione).

    Sto studiando il fito-estratto dai giovani getti (estrazione in corrente di vapore), da far entrare in sinergia con piante come la calendula ed altre piante dalle proprietà interessanti, per formulare un preparato come rimedio per i “pruriti e gli arrossamenti”.
     
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20 replies since 27/1/2012, 23:15   3049 views
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