La natura è bellezza

Posts written by Piergiorgio

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    Ieri nel cogliere l'insalata dal mio piccolo orticello mi sono punto con l'ortica!!

    ortica

    In questo caso si tratta dell'ortica Urens, che è annuale ma molto urticante. Un rimedio naturale per far passare velocemente il fastidioso prurito strofinarci sopra delle foglie di paretaria ... quell'erba che ha le foglie che sembrano velcro morbido che solitamente crescono attaccate ai muri di pietra in campagna (io ne ho alcune piante vicino al muro in posizione soleggiata).

    paretaria

    Funziona davvero ... provato sulla mia pelle! :D
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    :hands49.gif: ragazze e ragazzi.
    Ieri ho raccolto nel piccolo orto personale l'insalata del tipo "scarola" che avevo piantato ad ottobre e ci ho fatto un ottimo risotto (questo tipo di insalata ha un sapore leggermente amarognolo).

    scarola

    Come vedete dalla foto l'insalata è quasi ricoperta dalle piante di ortica, ma non ho volutamente tolto queste "apparenti" infestanti quando erano piccine per due motivi : :musik45.gif:
    1) in caso di freddi intensi le ortiche mi riparano le piante dell'insalata;
    2) appena raccolta l'insalata posso raccogliere anche le ortiche o per utilizzarle come pianta officinale o per preparare fantastici risotti.

    L’insalata è una delle verdure più coltivate nell’orto, e nei climi temperati possiamo averla a disposizione quasi tutto l'anno. Io ho acquistato delle piantine di insalata ad Ottobre per avere il raccolto da Dicembre a Gennaio, ma possono essere piantati i semi direttamente nel terreno oppure farsi un piccolo semenzaio.

    Le ho messe a dimora in questo modo.
    Ho preparato il terreno in cui coltivare l’insalata lavorandolo a fondo, scegliendo opportunamente una zona che risulti in mezz'ombra per non ricorrere poi ad eccessivi innaffiamenti.
    Ho poi aspettato qualche giorno e di nuovo ho sminuzzato il terreno, in modo da renderlo soffice, fine e privo di erbe. Ho realizzato dei solchi paralleli profondi circa 15 cm e distanti l'uno dall'altro circa 50 cm. Nel solco praticato ho messo dello stallatico macerato da almeno due anni (di pecora nel mio caso proveniente dall'ovile dei miei genitori ... ecco anche spiegato il perchè della presenza delle ORTICHE). Al centro di ogni solco ho messo a dimora le piantine distanziandole l'una dall'altra di circa 25 cm. Subito dopo ho eseguito un'annaffiatura abbondante affinchè il terreno aderisca bene alle radichette delle piantine di insalata. Nei periodi successivi le annaffiature dovranno essere regolari ... l'insalata, se ha una esposizione soleggiata, ne richiede di frequenti.
    Il risultato è quello di avere un'insalata totalmente BIO (non ci sono ne concimi chimici ne antiparassitari ne l'uso ti teli in pvc per la protezione delle infestanti) ed a chilometri ZERO, quindi genuina e sempre fresca perchè raccolta al momento. :approva6.gif:


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    Ti confermo che anche con il sapone di Marsiglia sciolto e poi nebulizzato sulle fronde degli aranci riesci a disfarti della cocciniglia. Chiaramente con questo metodo occorre eseguire più applicazioni nel tempo quindi, come dici tu, bisogna armarsi di pazienza ... ma tutti sappiamo che i rimedi naturali, e non quelli chimici, sono migliori per la nostra salute ed il rispetto dell'ambiente. Quindi armiamoci di pazienza ed usiamo i rimedi naturali che abbiamo a disposizione ... mamma natura sa aspettare, e se la rispettiamo ci premierà!
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    L'olio bianco si può acquistare al Consorzio. In pratica è un olio di color bianco minerale che, in seguito ai processi di raffinazione, risulta privo di idrocarburi aromatici. :approva6.gif:

    Viene diluito con l'acqua ed irrorato sulle foglie della pianta colpita dall'attacco della cocciniglia. L'azione "insetticida" è esplicata per contatto e per asfissia. :armati15.gif:
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    Da piccolino ricordo che una volta, per correre all'impazzata sul prato insieme ai miei fratelli, appoggiando male un piede mi distorsi una caviglia!! :cry31.gif:
    Il dolore era talmente lancinante nei giorni successivi che non riuscivo più a camminare.
    Mia madre mi applicò un suo rimedio naturale.
    Prese 3 uova, ne separò la chiara (la parte bianca) e le sbattè con energia montandole a panna.

    albumec

    Con un pennello mi passo una parte di questa chiara sbattuta sulla caviglia, e ci applicò sopra la stoppa (la canapa degli idraulici per intenderci)

    canapa

    facendola ben accostare tutta intorno all'articolazione. Ripetè l'operazione, ossia spennellata di chiara montata e stoppa, a strati per 4 o 5 volte.
    In giro di poche ore l'impacco era divenuto rigido ed aveva preso l'esatta forma della caviglia, sostenendola in modo naturale ... un'ingessatura sul posto insomma.
    Ma la cosa stupenda è che una semplice ingessatura sorregge solo la parte distorta, questo rimedio invece, a dirla da parte degli "antichi" e confermata da me per esperienza diretta, riesce ad alleviare il dolore e velocizzare la guarigione.
    Chiaramente non siete invitati a ripetere questo esperimento in caso di incidente, bensì recatevi al pronto soccorso dove vi cureranno nel modo migliore.
    Volevo soltanto raccontarvi un vecchio metodo che mia nonna tramandò a mia madre. :D

    Edited by Piergiorgio - 24/12/2011, 14:05
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    Salve ragazzi.
    Oggi parliamo un pochino della pianta dell'arancio, frutto di stagione che riusciamo a coltivare nella nostra penisola in latitudini con clima temperato.
    Io ne ho una pianta di circa 30 anni in giardino. Quest'anno è veramente piena dei suoi dolcissimi e succosi frutti, e vendendola questa mattina primeggiare con il suo colore in mezzo a tante piante spoglie ho deciso di rendergli un pochino di giustizia. :D

    L'arancio ha una produzione dei frutti alternata, cosi come in genere il resto degli agrumi. Difatti due anni fa riuscii a raccogliere 70 kg di arance, l'anno scorso 35, quest'anno ci saranno più di 100 kg. In base al quantitativo della produzione cambia anche la dimensione del frutto e lo spessore della buccia. Quando la pianta ne produce poche esse sono più grandi e con buccia più spessa (l'anno scorso ci sono state arance che pesavano grammi).

    STORIA E CURIOSITA'

    L’ albero dell’arancio detto «Citrus Sinensis» è originario della Cina. Con Vasco de Gama, dal rientro di uno dei suoi viaggi in Oriente, portò un albero di arance dolci dal quale, sembra, ebbero origine tutti gli aranci europei.

    GENERALITA'

    Gli alberi hanno una chioma compatta e rotondeggiante, possono raggiungere anche 10 metri di altezza.
    I rametti possono essere spinosi. Le foglie sono ovali e lucide.
    I fiori sono bianchi e profumati
    La fioritura è primaverile, mentre i frutti arrivano a maturazione nell'autunno o nell'inverno (ad esempio le mie cominciano ad essere leggermente dolci ora).
    Impostante è dire che i frutti dell'arancio non maturano dopo la raccolta, quindi vanno lasciati sulla pianta fino al grado di maturazione desiderato.

    CURE

    Le arance in campo si coltivano in luogo soleggiato o semi ombreggiato. Temono il gelo intenso e prolungato, quindi, nelle zone con inverni molto rigidi, è consigliato coltivarla ad esempio in vaso in modo da metterla a riparlo nei periodi avversi. Le gelate tardive o venti molto freddi inoltre possono rovinare irreparabilmente i boccioli e quindi il raccolto.
    Le piante sopportano abbastanza la siccità. Comunque per una fruttificazione ottimale è bene annaffiare regolarmente le piante, da marzo a ottobre, evitando gli eccessi ed attendendo che il terreno si asciughi tra un'annaffiatura e l'altra.
    Per il nutrimento io uso rigorosamente del letame di pecora maturo di almeno 2 anni che prendo dai miei genitori.
    I parassiti più dannosi, come per tutti gli agrumi in genere, sono le cocciniglie (ne ho avuta in infestazione abbondante quest'anno ed ancora ci sto combattendo).



    Questi insetti perforano la lamina fogliare o dei fusti giovani e si nutrono della linfa in essi contentuta, ricca di zuccheri.
    In genere colonizzano in gran numero le parti giovani delle piante, i germogli e le foglie, causando grave danno alle piante. Le cocciniglie sono facilmente riconoscibili dagli altri insetti perchè tendono a ricoprirsi di sostanze cerose di protezione, costituendo un cappuccio a forma di piccolo scudo, rigido o gommoso a seconda delle specie.
    Se l'infestazione è di lieve entità è possibile debellare questo parassita asportandolo manualmente, avendo cura di disinfettare i fori lasciati dagli insetti con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool. Se l'infestazione dovesse essere massiccia è bene intervenire utilizzando dell'olio bianco.

    Edited by Piergiorgio - 18/6/2015, 19:36
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    ciao,
    mi chiamo Piergiorgio e sono l'altro amministratore di questo forum. :P
    Mi occuperò soprattutto delle sezioni "Antichi rimedi" e "Botanica ed orto".
    Metterò a disposizione la mia conoscenza "contadina", dato che provengo da una realtà agricola dove ho lavorato sin da bambino.
    Nonostante adesso professionalmente mi occupi di tutt'altro, sono rimasto profondamente legato alle mie origini, che continuo nel tempo libero a coltivare.

    Sono benvenuti tutti gli aiuti, consigli e pareri su quest'argomento! :lol:
3052 replies since 22/12/2011
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