L'ARANCIO

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  1. Piergiorgio
     
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    Salve ragazzi.
    Oggi parliamo un pochino della pianta dell'arancio, frutto di stagione che riusciamo a coltivare nella nostra penisola in latitudini con clima temperato.
    Io ne ho una pianta di circa 30 anni in giardino. Quest'anno è veramente piena dei suoi dolcissimi e succosi frutti, e vendendola questa mattina primeggiare con il suo colore in mezzo a tante piante spoglie ho deciso di rendergli un pochino di giustizia. :D

    L'arancio ha una produzione dei frutti alternata, cosi come in genere il resto degli agrumi. Difatti due anni fa riuscii a raccogliere 70 kg di arance, l'anno scorso 35, quest'anno ci saranno più di 100 kg. In base al quantitativo della produzione cambia anche la dimensione del frutto e lo spessore della buccia. Quando la pianta ne produce poche esse sono più grandi e con buccia più spessa (l'anno scorso ci sono state arance che pesavano grammi).

    STORIA E CURIOSITA'

    L’ albero dell’arancio detto «Citrus Sinensis» è originario della Cina. Con Vasco de Gama, dal rientro di uno dei suoi viaggi in Oriente, portò un albero di arance dolci dal quale, sembra, ebbero origine tutti gli aranci europei.

    GENERALITA'

    Gli alberi hanno una chioma compatta e rotondeggiante, possono raggiungere anche 10 metri di altezza.
    I rametti possono essere spinosi. Le foglie sono ovali e lucide.
    I fiori sono bianchi e profumati
    La fioritura è primaverile, mentre i frutti arrivano a maturazione nell'autunno o nell'inverno (ad esempio le mie cominciano ad essere leggermente dolci ora).
    Impostante è dire che i frutti dell'arancio non maturano dopo la raccolta, quindi vanno lasciati sulla pianta fino al grado di maturazione desiderato.

    CURE

    Le arance in campo si coltivano in luogo soleggiato o semi ombreggiato. Temono il gelo intenso e prolungato, quindi, nelle zone con inverni molto rigidi, è consigliato coltivarla ad esempio in vaso in modo da metterla a riparlo nei periodi avversi. Le gelate tardive o venti molto freddi inoltre possono rovinare irreparabilmente i boccioli e quindi il raccolto.
    Le piante sopportano abbastanza la siccità. Comunque per una fruttificazione ottimale è bene annaffiare regolarmente le piante, da marzo a ottobre, evitando gli eccessi ed attendendo che il terreno si asciughi tra un'annaffiatura e l'altra.
    Per il nutrimento io uso rigorosamente del letame di pecora maturo di almeno 2 anni che prendo dai miei genitori.
    I parassiti più dannosi, come per tutti gli agrumi in genere, sono le cocciniglie (ne ho avuta in infestazione abbondante quest'anno ed ancora ci sto combattendo).



    Questi insetti perforano la lamina fogliare o dei fusti giovani e si nutrono della linfa in essi contentuta, ricca di zuccheri.
    In genere colonizzano in gran numero le parti giovani delle piante, i germogli e le foglie, causando grave danno alle piante. Le cocciniglie sono facilmente riconoscibili dagli altri insetti perchè tendono a ricoprirsi di sostanze cerose di protezione, costituendo un cappuccio a forma di piccolo scudo, rigido o gommoso a seconda delle specie.
    Se l'infestazione è di lieve entità è possibile debellare questo parassita asportandolo manualmente, avendo cura di disinfettare i fori lasciati dagli insetti con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool. Se l'infestazione dovesse essere massiccia è bene intervenire utilizzando dell'olio bianco.

    Edited by Piergiorgio - 18/6/2015, 19:36
     
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