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Simo.8.
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Ciao a tutti!ho iniziato da poco a spignattare e ora sto mi sono imbattuta nel girone infernale degli estratti. Un disastro!!!
Innanzitutto voglio precisare che, essendo ancora alle primissime armi, mi sono limitata a miscelare tra di loro degli oli vegetali e con oli essenziali in base alle necessità e alla loro attività. Ho preparato un unguento ma ho mantenuto le distanze (per ora) dalle preparazioni contenenti una fase acquosa.
Ora dovrei fare un ordine da Farmacia Vernile. Vorrei preparare un burro con burro di cacao e burro di Karitè, oli vegetali (di germe di grano, di avocado) e degli estratti per le smagliature. Qui viene il bello.
Come faccio a sapere se un estratto è liposolubile o meno?
Io vorrei comprare l'Echinacea, in base a quale principio scelgo quale estratto comprare?
Il prof a lezione mi ha detto che gli estratti più concentrati e più economici sono gli estratti fluidi. Se io comprassi l'estratto fluido di Echinacea e lo incorporassi agli oli dovrei aggiungere un emulsionante?
Perdonatemi le tantissime domande e grazie a chi cercherà di donare uno spiraglio di luce nella mia testolina buia. -
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Ciao Simo.8, il discorso è un po complesso, ma vedo di renderlo più semplice possibile e comprensibile
Faccio una lunga premessa, scusami ma serve per chiarire alcuni concetti, poi ti rispondo anche alle domande più specifiche.CITAZIONECome faccio a sapere se un estratto è liposolubile o meno?
Ogni droga (parti della pianta vegetale) officinale è costituita da un insieme di metaboliti principali e secondari.
Per l'uso medico/cosmetico i principi da individuare sono quelli secondari, e quindi una pianta, siccome ha una vasta "gamma" metaboliti secondari, dovremo individuare quale fa al caso nostro.
I metaboliti secondari delle piante sono moltissimi, ma in grandi linee li possiamo raggruppare in queste "macro" famiglie :
Glicosidi o Esterosidi;
Alcaloidi;
Isoprenoidi;
Steroidi;
Progestinici;
Fenolici;
Saponine.
Ogni metabolito secondario possiede un determinato principio attivo, e quindi una determinata azione "farmacologica". Esso è solubile solo in determinati solventi, oppure solubile in più solventi ma meglio in alcuni e meno in altri.
A seconda dell'azione che vogliamo avere nel nostro preparato per uso esterno dobbiamo quindi identificare per prima cosa quale principio attivo desideriamo estrarre, e quindi quale è il miglior solvente, o processo estrattivo, da utilizzare.CITAZIONECome faccio a sapere se un estratto è liposolubile o meno?
Forse volevi dire, come faccio a sapere se un metabolito secondario è liposolubile o meno
Questo dipende appunto a quale "famiglia appartiene".
Scusa se mi ripeto, ma occorre per prima cosa capire quale azione vuoi nel tuo preparato(antimicrobica, vasocostrittrice, antisettica, anti-age ecc ecc), dalla particolare azione si risale ad una serie di metaboliti secondari che hanno queste particolari funzioni, e quindi si crea una ventaglio di metaboliti secondari che hanno quelle particolari caratteristiche. A questo punto si identifica a quali classi appartengono, e quindi quale è la loro solubilità, e solo infine in quali droghe essi sono presenti ed in che percentuale contenuti, ed dulcis in fundo alla ricerca della droga in natura od al suo acquisto nelle erboristerie specializzate.CITAZIONEIo vorrei comprare l'Echinacea, in base a quale principio scelgo quale estratto comprare?
Come sopra chiarito devi prima decidere quale azione vuoi nella tua preparazione, quindi il p.a. e la sua solubilità, e la pianta.
Se hai scelto l'Echinacea sai che per uso esterno può essere usata come antirughe ed antismagliature, e tonica sulla circolazione venosa.
La composizione chimica di questa pianta identifica la presenza di :
- tracce di olio essenziale (mono e sesquiterpeni);
- glicosidi fenilpropanoidici (l'echinacoside);
- flavonoidi (l'acido cinnamico, l'acido chinico e caffeico);
- eteropolisaccaridi e inuline
La miglior estrazione che ne risulta è una Tintura Semplice da pianta secca, o Tintura Semplice da Pianta Fresca, dato che i p.a. sono idrosolubili ed alcol-solubili.
La soluzione liposolubile, l'oleolito per intenderci, estrarrebbe solo l'olio essenziale, che questo vegetale già ne ha poco, ed ancor meno se preso in taglio essiccato, quindi è da escludere.CITAZIONESe io comprassi l'estratto fluido di Echinacea e lo incorporassi agli oli dovrei aggiungere un emulsionante?
Attendi le risposte delle esperte a questa domanda, ne sanno più di me
N.B. .... se ti è piaciuta la risposta ... votaci in Top Forum .... ci tengo molto. -
Alex66*.
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la miglior cosa da fare Simo è imparare a fare un'emulsione.
Indubbiamente anche gli unguenti hanno un loro perchè, ma li usiamo per lo più in galenica perchè trattengono il principio attivo sulla pelle più a lungo.
In cosmesi però possiamo fare di meglio e soprattutto preparati meno unti e più idratanti.
Comincia da qua :
https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=62462410
https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=60579732
vedrai che fare una cremina semplice non è poi così traumatico, e poi per qualsiasi dubbio noi siamo qui. -
Simo.8.
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Oooh quante informazioni! Siete magnifici! Grazie Piergiorgio per l' efficientissimo ripasso
Il mio dilemma é nato nel momento in cui mi é venuta l' idea di inserire un estratto fluido in una lozione da massaggio. Ma in realtà ragionandoci e leggendo i link postati da Alex ho capito che se ho una miscela di olio di mandorle e olio di avocado e voglio aggiungerci un estratto fluido di Echinacea, essendo quest' ultimo idroalcolico, devo per forza fare un emulsione. Stesso discorso vale con le Tinture officinali e con le tinture madri giusto? Vale lo stesso discorso se voglio aggiungere questi estratti in un burro di karitè o di cacao? Alex leggerò subito i link attentamente. Toglimi un altro dubbio gli unguenti sono preparati solo con burro e olio giusto? E negli unguenti come ingredienti attivi non posso quindi mettere estratti fluidi o tinture? Devo usare solo oleoliti? Vado a sperimentare. -
.CITAZIONEStesso discorso vale con le Tinture officinali e con le tinture madri giusto?
Esse sono sempre soluzioni idroalcoliche ad un determinato grado
Per le altre risposte attendi Alex o le altre esperte. -
monica.g.
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Toglimi un altro dubbio gli unguenti sono preparati solo con burro e olio giusto? E negli unguenti come ingredienti attivi non posso quindi mettere estratti fluidi o tinture? Devo usare solo oleoliti? Vado a sperimentare
Non sempre, secondo la definizione tecnica farmaceutica "un unguento è costituito da una base monofasica in cui possono essere disperse sostanze solide o liquide, possono distingueris in:
-unguenti idrofobi (lipofili): possono assorbire solo piccole quantità di acqua. Tipiche sostanze usate per la loro preparazione sono paraffine solide, semisolide e liquide, oli vegetali, grassi animali, gliceridi sintetici, cere e polialchilossilani liquidi.
-unguenti che emulsionano acqua: possono assorbire maggiori quantità di acqua e formare perciò emulsioni acqua in olio (A/O) oppure emulsioni olio in acqua (O/A) secondo la natura dell'emulsione: a questo scopo si possono usare agenti tensioattivi A/O come alcoli della lana, esteri del sorbitano, monogliceridi e alcoli grassi oppure emulsionanti O/A come solfati di alcoli grassi, polisorbati, macrogol cetostaril esteri o esteri di acidi grassi con magrogol. Le loro basi sono quelle degli unguenti idrofobi.
-unguenti idrofili: sono preparazioni che hanno basi miscibili con l'acqua. Le basi sono miscele di macrogol (polietilenglicoli) liquidi e solidi. Possono contenere appropriate quantità di acqua. (tratto da Preparazioni dermatologiche di Galenotech, articolo di Marcello Guidotti)
Quindi, se tu volessi farti un unguento anidro non potrai inserire estratti fluidi se non in piccole quantità, meglio se sotto forma di tintura che funzionerà anche da conservante (esempio: io mi preparo un unguento a base di oleolito di arnica e aggiungo tintura madre di arnica per potenziarlo e renderlo meno unto).
(tratto da Preparazioni dermatologiche di Galenotech, articolo di Marcello Guidotti). -
Simo.8.
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[/QUOTE]
Non sempre, secondo la definizione tecnica farmaceutica "un unguento è costituito da una base monofasica in cui possono essere disperse sostanze solide o liquide, possono distingueris in:
-unguenti idrofobi (lipofili): possono assorbire solo piccole quantità di acqua. Galenotech, articolo di Marcello Guidotti)
Quindi, se tu volessi farti un unguento anidro non potrai inserire estratti fluidi se non in piccole quantità, meglio se sotto forma di tintura che funzionerà anche da conservante (esempio: io mi preparo un unguento a base di oleolito di arnica e aggiungo tintura madre di arnica per potenziarlo e renderlo meno unto).
(tratto da Preparazioni dermatologiche di Galenotech, articolo di Marcello Guidotti)
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Eccomi!in questi giorni ho studiato Quindi devo dire di aver fatto un po di chiarezza per quanto riguarda la parte teorica , che comunque voglio approfondire.
Chiedo però sostegno per la parte pratica.
Vorrei preparare questo unguento:
Burro di Karitè
Burro di cacao
Olio di mandorle dolci
Olio di avocado
E.F di Echinacea 1:1 gr. alc. 50% (ho letto l'interessantissima discussione di Piergiorgio sull'Echinacea purpurea ma farmacia vernile non ha un estratto idroalcolico al 75°, va bene ugualmente?)
E.F. di Calendula 1:1 gr. alc. 20%( o sarebbe meglio un oleolito considerando che devo sfruttare l'azione dei carotenoidi e dei glicosidi triterpenici?)
Ora, pensavo di utilizzare un 10% dell'E.F. di Echinacea e un 10% di E.F. di Calendula o il 5% di oleolito di Calendula.
La percentuale di acqua quindi sarebbe veramente bassa, quindi direi che non c'è la necessità di mettere un emulsionante giusto? e neanche di un conservante?
Quanto si può conservare questo prodotto?
Perdonate la miriade di domande, ma sono una persona curiosa
Posso chiedervi anche di consigliarmi dei libri con i quali posso approfondire e comprendere meglio la parte pratica nella formulazione dei cosmetici come in questo caso?
Per fortuna che ci siete voi altrimenti sarei rimasta a disperarmi nel limbo. -
monica.g.
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E.F. di Calendula 1:1 gr. alc. 20%( o sarebbe meglio un oleolito considerando che devo sfruttare l'azione dei carotenoidi e dei glicosidi triterpenici?)
La seconda che hai detto ma anche l'estratto va bene.
Più che un conservante ti servirebbe un antiossidante visto che si tratterebbe di soli grassi, quindi vitamina E-tocoferolo oppure, meglio ancora, l'aperoxid..
Per i libri, hai già dato un'occhiata a questi? https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=640...AHZryI.facebook. -
.CITAZIONEsull'Echinacea purpurea ma farmacia vernile non ha un estratto idroalcolico al 75°, va bene ugualmente?
Si, va bene ugualmenteCITAZIONEOra, pensavo di utilizzare un 10% dell'E.F. di Echinacea e un 10% di E.F. di Calendula ... c'è la necessità di mettere un conservante?
Se inserisci queste due estratti idroalcolica hai :
- Echinacea 10 gr a 75° alcolici = 0,631 gr su 100 gr di prodotto finale;
- Calendula 10 gr a 20° alcolici = 0,168 gr su 100 gr di prodotto finale;
Totale 0,799 gr su 100, pari allo 0,8%. L'alcol è un conservante naturale, ed anche se pochino in questo caso penso possa bastare per i grassi inseriti nel composto ... bisogna un attimo sentire le esperte sulla durata di conservazione del preparato. -
Simo.8.
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ok perfetto! procedo con l'ordine allora
Ma per votare per il top forum basta cliccare in alto a destra vota in Top forum o bisogna andare in una specifica sezione?
sono inesperta con i forum
Per quanto riguarda i libri ho letto il libro Cosmesi naturale pratica, interessante e ben fatto e ci sono un po di ricettine molto carine.
Cercano qualcosa di piu "professionale" che mi dia le nozioni pratiche e mi faccia capire quali ragionamenti e calcoli fare nel momento in cui si mette a punto un prodotto. Un libro che mi spieghi quando bisogna mettere un emulsionante, i calcoli da fare, i conservanti... -
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Per i libri ti consiglieranno le esperte.