I FILTRI SOLARI

quali sono e a cosa servono

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  1. monica.g
     
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    Ho cercato di riassumere e assemblare le varie informazioni riguardanti i filtri solari che ho raccolto in circa 10 anni (io devo usarli sempre), quindi, tanto per chiarire a scanso di accuse di copiatura, quanto segue è soprattutto farina del sacco della galenotech, della mia dermatologa, dei fora di lola e saicosatispalmi (con interventi della dott.ssa Serri) e di un testo universitario di Packer L. (Ultraviolet radiation and skin antioxidants, è del 1994 ma le basi rimangono).

    Breve intro: i raggi ultravioletti sono convenzionalmente divisi in base alla loro lunghezza d'onda: gli UVA vanno da 320 a 400 nm; gli UVB da 320 a 280 nm, gli UVC da 280-100 nm
    Gli UVA attraversano l’epidermide ed arrivano nel derma dove vengono assorbiti, possono provocare collagenosi (alterazione e distruzione delle fibre collageniche), elastosi (alterazione delle fibre di Elastina e rilassamento cutaneo), melanosi croniche (macchie della pelle), cancri della pelle (ripetute esposizioni in fenotipi a rischio).

    Gli UVB si fermano nell’epidermide dove sono assorbiti e provocano in poche ore il rilascio di molecole irritanti che a loro volta causano gli eritemi solari (si tratta di irritazioni dovute a vasodilatazione dei capillari del derma) e sono responsabili di una pigmentazione duratura attraverso la stimolazione della melanina. Possono però provocare ad eritemi solari, anche disidratazione della pelle, ipercheratosi e ipertricosi in casso di eccessiva esposizione o esposizione senza protezione adeguata.
    Gli UVC: normalmente non giungono nell'atmosfera terrestre in quanto assorbiti dallo strato di ozono che avvolge la Terra. Il loro eventuale contatto con la nostra pelle sarebbe deleterio a causa del loro alto potenziale energetico. Questo spiega la ragione delle disastrose conseguenze che sta avendo per il nostro organismo a causa del progressivo assottigliamento dello strato d’ozono (buco d’ozono).
    La radiazione solare a cui ogni individuo è esposto, dipende dall'irradiazione ambientale, dalla frazione di tale irradiazione ricevuta dalle diverse zone anatomiche e dalla durata dell'esposizione stessa. I filtri solari sono utilizzati per contrastare gli effetti indesiderati della radiazione solare. Inizialmente studiati con lo scopo principale di difendere dall'ustione solare (indotta principalmente da raggi UVB), successivamente sono stati modificati per proteggere anche nei confronti dei raggi UVA. Questi filtri sono distinti in chimici (organici) e fisici (inorganici), e dalla loro scelta e miscelazione dipende l'efficacia protettiva.
    Importante per il filtro solare è la sua fotostabilità.
    I filtri chimici sono sostanze chimiche di sintesi che hanno la proprietà (per la loro struttura molecolare) di catturare l’energia degli UV evitando il danno alle cellule cutanee. In genere hanno nella loro molecola degli anelli aromatici che assorbono gli UV, bloccandone l’energia. Questa energia, che deve essere liberata, può essere eliminata come calore o come fluorescenza, però nel caso di filtri fotosensibili, si può anche verificare un danno strutturale ed i prodotti di degradazione che si formano possono essere molto dannosi per le cellule cutanee. In breve: il filtro fotostabile dopo l'eccitazione torna allo stato fondamentale senza perdere la propria capacità assorbente. L'energia in eccesso è dissipata attraverso l'emissione di radiazioni con lunghezze d'onda più elevate come gli infrarossi, ma anche attraverso processi fotochimici quali l'isomerizzazione.
    Una scarsa fotostabilità, ovviamente determina una riduzione della capacità protettiva.

    I filtri fisici invece sono preparazioni formulate con derivati di metalli (ossido di zinco, biossido di titanio) che hanno propietà riflettenti ai raggi UV: i raggi UV non sono assorbiti ma riflessi sulla superficie cutanea. L’azione è quindi diversa dai filtri chimici. Lo svantaggio degli schermi fisici è che conferiscono un aspetto "sbiancato" alla cute, che è poco accettato cosmeticamente ed inoltre l’abbronzatura non è uniforme, ma chiazzata (a seconda delle zone cutanee con maggiore o minore filtro fisico). Ciò si evita riducendo la dimensione delle particelle del pigmento a circa 200 nanometri che consentono la loro distribuzione serrata in un film più sottile, mantenendo l'effetto riflettente e (riduce la rifrazione) facendoli sembrare trasparenti.

    E' importante sottolineare che nessun filtro solare, sia fisico che chimico riesce a catturare o riflettere tutti gli UV che arrivano sulla cute: una certa quota di UV passa sempre

    Mentre i filtri fisici sono considerati biochimicamente inerti, i filtri chimici possono rendersi responsabili di reazioni di irritazione, sensibilizzazione, fototossicità e fotoallergia 4. I filtri solari presenti nelle preparazioni, raggiungono concentrazioni fino al 10% e sono generalmente applicati sull'intera superficie corporea; poiché la maggior parte dei filtri chimici sono costituiti da molecole lipofile, vengono assorbiti.
    Nei solari eco-bio troveremo quindi solo filtri fisici.

    Filtri fisici:
    sono ossido di zinco (inci name: Zinc Oxide) e biossido di titanio (inci name: Titanium Dioxide): possono essere micronizzati e rivestiti (anche con silicone: in questo caso non sono più ecocompatibili; nell’inci possono apparire con la seguente dicitura e in ordine sparso: Titanium Dioxide, Zinc Oxide, e Trimethoxycaprylylsilane)

    ... Lo zinco va più o meno sempre bene. la banda degli UVB va da 290nm a 360nm mente gli UVA va da 360 a 400 nm.

    ... Il biossido di titanio serve per gli UVB (quelli che fanno diventare la pelle rossa) ed assorbe ben poco tra i 380 e 400 nm (UVA) ma alcuni studi fanno sospettare che possa creare radicali liberi. Tali radicali vengono liberati dal titanio biossido micronizzato, non quello normale e cioè in polvere meno fine; ma lo mettono tutti micronizzato perchè altrimenti ci si spalma di un pastone bianchissimo. Serve quindi o che sia ricoperto o che sia anche lui da nanotecnologia con aggiunta di manganese (in questo caso si chiama optisol). Difficile capire quale stiano usando (titanio semplice o con manganese) perchè l'INCI è lo stesso.

    Il punto principale è comunque la salute del consumatore e che quindi prima di approvare una sostanza si verifica tutta la documentazione inerente, tuttavia è pur vero che col tempo sempre nuovi studi possono svilupparsi, ed è anche per questo che ogni 3 anni le linee guida ecolabel sui filtri solari saranno riviste. Il Titanio micronizzato rivestito d'alluminio è per esempio stato ammesso in una formulazione (dovrebbe apparire nell'inci nel seguente modo, in analogia dei filtri rivestiti con silicone: Titanium Dioxide, Alumina).

    L'ultima del 2006 (ricerca di parte visto che è del produttore) è che l'introvabile TiO(2):Mn (l'optisol) stabilizzerebbe sia avobenzone che octyl methoxycinnamate. Uno passa da un 20 ad un 63% di fotostabilità. L'altro da 24% a 83%. Resta sempre il problema della riconoscibilità dell’optisol, quindi un solare con avobenzone in copresenza di Titanium Dioxide non si sa se è stabilizzato grazie a quest’ultimo proprio perchè non si sa se sia con manganese o no. Quindi un solare con avobenzone è meglio che abbia in compresenza octocrylene e/o Mexoryl e Tinosorb (vedi punto 1 sui filtri chimici non fotostabili)


    ... Filtri chimici fotostabili:

    1. Octocrylene : filtro UVB

    2. Mexoryl:
    - Terephthalylidene Dicamphor Sulfonic Ac= Mexoryl SX - filtro UVA
    - Drometrizole Trisiloxane= Mexoryl XL - filtro UVB

    3. Tinosorb:
    - Bis-Ethylhexyloxyphenyl Triazine = Tinosorb S filtro UVA e UVB
    - Methyilene Bis-Benzotriazolyl Tetramethylbuthylphenol = Tinosorb M - filtro UVA e UVB

    4. Diethylhexyl Butamido Triazone: filtro UVA

    5. Ethylhexyl Triazone: filtro UVB

    6. Octyl methoxycinnamate = ethylhexyl methoxycinnamate filtro UVB, messo da solo in formula ancora regge in fotostabilità, ma se in co-presenza destabilizza l'avobenzone (vedi punto 1 dei filtri non fotostabili), il tutto si ristabilizza se sono presenti octocrylene e/o Mexoryl e Tinosorb.

    ... Filtri chimici non fotostabili:

    1. Butyl Methoxydibenzoylmethane è l'avobenzone filtro UVA e parte UVB, è un filtro non fotostabile, è stabilizzato se in formula ci sono octocrylene e/o Mexoryl, Tinosorb, Diethylhexyl Syringylidene Malonate, Diethylhexyl 2,6-Naphthalate

    2. Ethylhexyl Salycilate(potreste ancora trovare da qualche parte il fu octyl salicylate, vecchia denominazione, stessa sostanza): filtro UVB non fotostabile, si stabilizza in co-presenza con ethylhexyl triazone, tinosorb M o S, octocrylene, o mexoryl.

    ... Filtri chimici "problematici"

    1. 4-Methylbenzyliden Camphor (4-MBC) : Filtro UVB parziale UVA, risulta fotostabile ma è sotto osservazione dalla Commissione Scientifica Europea dei prodotti al consumo (SCCP) in quanto ci sono rischi di tossicità; con recente parere del 2008 SCCP valuta questo filtro solare sicuro quando introdotto per un massimo del 4% esclusivamente in prodotti da spalmare sulla pelle, mentre non può escludere rischi per la salute quando presente in prodotti spray, aerosol, o ingeribili tipo stick labbra, rossetti.
    Come il 4-Methylbenzyliden Camphor (4-MBC),anche i seguenti filtri sono sotto osservazione per possibile attività estrogena (rimane sempre valido il consiglio di lavarsi bene quando si torna dalla spiaggia):

    2. Octyldimethyl-PABA (OD-PABA)
    3. Benzophenone-3(Bp-3)
    4. Homosalate (HMS)
    5. Octyl-Methoxycinnamate (OMC): pare che da solo non regga tanto bene in fotostabilità quindi è meglio trovarlo in co-presenza di ethylhexyl triazone, tinosorb M o S, octocrylene, o mexoryl.

    Naturalmente è bene evitare di spalmarsi addosso solari con filtri ad attività estrogena e raccomandazione importante: togliersi sempre accuratamente i solari dalla pelle alla pelle, i prodotti migliori sono a base oleosa (se non vi fate l’oliodoccia passatevi prima un batuffolo di cotone con olio e poi insaponatura).
    Ancora una precisazione essenziale, perchè si ottenga la protezione dichiarata in confezione bisogna applicarne una quantità pari a 2 mg per cm2 di pelle, l'applicazione deve essere ripetuta ogni 2 max 3 ore perchè l'effetto protettivo entro tale lasso di tempo decade; è una quantità notevole, per esempio volendo proteggere il viso/collo bisogna usare almeno 2,5 ml di prodotto ad ogni applicazione; usando una quantità inferiore non si può più confidare in una reale protezione e la diminuzione del SPF non è proporzionale alla quantità applicata ma semplicemente non è più calcolabile talmente è bassa e quasi irrilevante.

    Filtri a base di prodotti naturali (secondo la galenotech). Un considerevole interesse è stato rivolto all'uso di composti naturali, antiossidanti in particolare, nella protezione solare. Due dei composti più interessanti sono la vitamina C e la vitamina E. La vitamina C produce una ulteriore protezione contro i danni acuti da UVB quando è addizionata con filtri UVB. Inoltre, una combinazione di vitamine E e C offre una miglior protezione dai danni da UVA e particolarmente UVB, specialmente quando associata ad un filtro commerciale UVA-UVB.
    In alcuni studi su animali, venne applicata topicamente vitamina C e D per protezione contro danni da ultravioletto 5, 6. Uno studio trovò che la vitamina E sembra più efficace contro la radiazione UVB, mentre la somministrazione topica di C agisce contro i raggi UVA, e le due vitamine insieme lavorano meglio sia dell'una che dell'altra da sole 7. La vitamina E si è dimostrata efficace quando applicata sulla pelle di topo 8 ore dopo l'esposizione agli ulravioletti 8. Combinando le vitamine con filtri solari si ottiene il miglior risultato, aumentando la protezione UV offerta dal solo filtro solare 9.


    E non dimentichiamoci la visiera :D

    ps: Alex e Manola, se ritenete prolisso e alcune parti secondo vanno eliminate fate. Io ho ancora una lista dei vari nomi di filtri fisici rivestiti usati nelle creme, magari se qualcuna ha necessità di controllare una crema di volta in volta me la linka e vediamo che tipo c'è nella composizione. (chessò, Eusolex, Parsol TX eccetera).

    Edited by monica.g - 7/4/2015, 23:02
     
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