LA MIA STORIA

Il mio Miracolo

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  1. yle77
     
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    Ho scelto un titolo forse un po' troppo pomposo... forse eccessivo. Fatto sta che mi sono decisa a raccontarvi cosa mi è successo in questi mesi. Per questa possibilità ringrazio fin da ora Alex, che so essere d'accordo, e Gattamartina, che mi ha incoraggiata a scrivere queste righe.
    Quest'ultimo è stato un periodo molto fitto e mi è successa una cosa straordinaria. Mai avrei pensato di poter vivere qualcosa di simile. Ora che la vicenda a cui mi riferisco si è - spero - conclusa, ve la racconto volentieri. Premetto che, inevitabilmente, ne verrà fuori un post piuttosto chilometrico. La storia è questa: anni fa ho subito 3 interventi neurochirurgici alla schiena per una stabilizzazione vertebrale, gli ultimi dei quali nel 2009 ove mi sono state applicate delle viti a livello dorso-lombare. Queste viti sono parecchio sporgenti e sono molto evidenti sotto la cute. Bene, dopo questi anni la cute a livello di questi mezzi di sintesi si è ulcerata, come conseguenza del continuo attrito e sfregamento, inevitabili. Per tutto lo scorso anno ho fatto controlli, e le ho provate tutte per cercare di "bloccare" la situazione ma è progressivamente degenerata. Si è così deciso di procedere con un intervento di chirurgia plastica piuttosto impegnativo per rimediare al problema (in pratica avrebbero dovuto “ribaltare” un muscolo della schiena per coprire la zona in questione). Premetto che il mio neurochirurgo non era contentissimo di “rimetterci mano” perchè la mia schiena è piuttosto disastrata e lui (e io pure) sposa la filosofia che “meno si tocca e meglio è”. Ma, apparentemente, non avevo vie d'uscita. Ero arrivata al punto che dovevo medicarmi più volte al giorno, e il rischio d'infezione – avendo un'ulcera aperta sulla schiena proprio sopra dei mezzi di sintesi – era altissimo. Io ero disperata, non lo nego. Anche perchè non potevo fare quasi niente, se non altro senza sentire dolori pazzeschi. E così, dal 4 gennaio scorso, mi sono messa in attesa. Ma nessuno mi chiamava, il tempo passava e io peggioravo sempre più. Finalmente mi chiamano per gli esami pre-operatori e si fissa la data dell'intervento: 20 marzo. Ci siamo! .... ma indovinate un po'? Pochi giorni prima dell'intervento mi riempio completamente di psoriasi! Io che non ho mai avuto problemi dermatologici in vita mia! Ero devastata! La testa e il viso erano inguardabili (e ingestibili, non vi dico il prurito!). Così l'intervento viene rimandato poiché operarmi con in corso una psoriasi in fase acuta non avrebbe di certo favorito la cicatrizzazione della ferita. Ero ufficialmente depressa e malconcia, ridotta com'ero... piena di psoriasi e con la schiena sempre peggio. Dopo una decina di giorni ho richiamato il chirurgo per sapere la tempistica dell'intervento: mi ha prospettato un'attesa di almeno un altro mese poiché le liste operatorie erano piene. Il baratro! Sconforto totale. Credo, in quel frangente, di avere sperimentato il vero significato della parola “depressione”. Poi, un giorno, è successo.... non so cosa mi sia preso, non lo so spiegare... ma la depressione totale in cui stavo si è trasformata in “rabbia”. Ero arrabbiata perchè ero stufa di stare così male, perchè non potevo essere così “sfigata”, perchè mi sentivo in balia del destino e avevo perso il polso della situazione... mi sono sentita come se mi avesse investita un camion, ma nel senso positivo del termine. Mi ha presa una tale forza che io non ho mai avvertito prima... e ho letteralmente deciso di GUARIRE. Ho detto a me stessa che mi prendevo tutta la responsabilità delle mie azioni e ho agito. Cosa ho fatto? Innanzi tutto ho chiamato il chirurgo per dirgli che IO posticipavo l'attesa da 30 a 40 giorni, in maniera tale di avere anche il tempo di poter assolvere ad impegni lavorativi per me molto importanti. Sentivo di dover fare ciò che percepivo come “bene” ed evitare ciò che percepivo come “male”. Dopo di che mi sono lanciata in quelli che io chiamo “stratagemmi terapeutici”. Ve li racconto tutti, esattamente così come mi sono venuti in mente. Innanzi tutto ho sentito l'esigenza di cambiare totalmente alimentazione ed adottare una dieta vegana (ero già vegetariana) con grande prevalenza di cibi freschi e crudi. Poi, con una lucidità mentale che non mi riconoscevo, mi è venuta una idea geniale. Mi sono procurata una fascia addominale, di quelle post-chirurgiche perchè ho pensato che applicandola la cute avrebbe potuto scostarsi e detendersi (avete presente l'effetto “costume”? Tutti quei bei rotolini di ciccia che si formano quando si indossa un capo un po' stretto? Ecco, per una volta nella vita non volevo evitarli, ma ottenerli!!). E così è stato! Grandioso! La ferita si scostava letteralmente dal punto critico e non era più costantemente sollecitata! Ho incominciato a intravedere uno spiraglio di luce.... ma non è tutto. Per giorni mi sono anche applicata, sull'ulcera, polvere di Tepezchouite pura, coprendola con una medicazione sterile e lasciandola in sede finchè si staccava. Ho scattato anche numerose fotografie per valutare eventuali variazioni della cute e ho tenuto un diario ove annotavo (e lo faccio tutt'ora) ogni minimo cambiamento, sensazione, quello che facevo... Dopo qualche giorno mi sono autopreparata una “Acqua alla Tepezchouite” , che spruzzavo sulla ferita almeno 3 volte al giorno:

    L’ho preparata riempiendo il flaconcino spray con macerato acquoso di Tepez (sec. La ricetta di AZ) a cui ho aggiunto i seguenti fiori di Bach: Star of B. (per il trauma), Olive (rinforzo), Vervain (infiammazione acuta), Crab Apple (Infezione), Chestnut Bud (cronicità).

    Non chiedetemi perchè lo facevo e come m'è venuta questa idea. Tutto ciò che vi sto raccontando mi veniva spontaneo, di getto.... ero “ispirata” e mi lasciavo guidare dal mio Istinto. Infine, mi sono preparata anche un “Gel riparativo alla Tepez e MSM” che applico mediamente 2-3 volte al giorno, alternandolo alla “Biovaselina”(https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=67973145) che mi spalmo alla sera prima di andare a dormire.

    Ingredienti per 100 gr di gel:
    - MSM 15
    - Gel sodio jaluronato 1% 5
    - Gomma xantana 0.5
    - Macerato acquoso di Tepez 45.9
    - Acqua distillata 30
    - Glicerina 3
    - Cosgard 0.6
    Scaldare l’acqua distillata e sciogliervi il MSM. Aspettare che raffreddi. Intanto preparare il gel con glicerina, xantana e macerato acquoso di Tepez. Alla fine unire tutti gli ingredienti, misurare il pH e correggerlo se necessario e, infine, aggiungervi il Cosgard.

    Naturalmente anche nel gel si possono aggiungere i fiori di Bach al bisogno.
    Risultato? La ferita si è completamente cicatrizzata. Al 40° giorno (che “casualmente coincideva con il mio compleanno) ho chiamato il chirurgo per dirgli che non volevo più fare l'intervento e gli ho spiegato la ragione. Lui, esterrefatto, mi ha chiesto di andare a fare una visita per mostrargli la mia schiena e spiegare bene cosa avessi fatto. Così sono andata, per altro pronta a tutto, a qualunque possibile reazione... non mi aspettavo di certo accondiscendenza... invece, quando sono entrata nell'ambulatorio in cui c'erano i medici e persino il primario, sono stata accolta con questa frase: “E' lei quella del miracolo?”. Mi guardavano come se fossi un'aliena. Erano increduli.... insomma, loro volevano farmi un intervento davvero grosso... invece si ritrovavano a vedere la mia cute risanata. Una dottoressa, alla fine, mi ha congedata dicendomi: “Se doveva finire così, allora beata psoriasi!”. Ed è esattamente la stessa mia conclusione. Ah! A proposito di psoriasi... ha cominciato a sparire da quando ho attuato i miei “stratagemmi terapeutici”. Sparita completamente, ora non ho più un segno sulla pelle.
    Morale della storia: partiamo dal finale, è evidente che la psoriasi, nel mio caso, era un segnale del mio corpo, che cercava di parlarmi. Quella che io pensavo essere una sfortuna enorme, è stata in realtà la mia salvezza. Io, però, non capivo i segni che mi arrivavano... L'ho capito solo dopo, per fortuna ancora in tempo... tutto ciò per dire che il nostro corpo ci parla, ogni nostro sintomo è un segno, e non andrebbe mai sottovalutato o soffocato senza capirne il significato.
    Io fin dall'inizio di tutta questa storia, ho vissuto malissimo l'idea di un intervento e non l'ho mai accettato. Ma non mi curavo delle mie sensazioni. Le ho sempre sottovalutate, anche perchè credevo di non avere nessun’altra via d'uscita... invece un'altra via d'uscita c'è sempre.
    L'essermi presa cura di me, nel senso letterale del termine, è la cosa che mi ha fatto meglio. Sono rinata. Sentivo che il mio corpo rispondeva benissimo, in realtà quando ho preso questa decisione sapevo già che sarebbe finita così, con un lieto fine. Ho imparato quindi che dobbiamo sempre seguire il nostro Istinto, che dobbiamo anche esercitarlo perchè lo soffochiamo in continuazione, e che abbiamo risorse di guarigione illimitate e straordinarie.
    Io spero solo che le ricette che ho pubblicato possano servire a qualcun altro e se ci fossero domande o chiarimenti sono qua.
    Tutto ciò che ho scritto non è certo da intendersi come uno sprone a fare da sé. Quando ci sono problemi fisici il medico va sempre consultato.
    Questo è solo un augurio di “Buona Vita” a tutti; prendetelo come un messaggio di speranza, non perché io voglia e possa insegnare niente a nessuno, tanto meno lezioni di vita, ma solo perché come tale io stessa l'ho vissuta
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29 replies since 10/7/2014, 16:05   336 views
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