I SEQUESTRANTI NEL SAPONE. SODIO CITRATO

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  1. Alex1966
     
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    I SEQUESTRANTI NEL SAPONE
    Si sente spesso parlare di sequestranti anche nel sapone autoprodotto. Cosa sono i sequestranti e a cosa servono?
    La funzione del sequestrante è quella di sequestrare ( catturare ) gli ioni metallici presenti nell’acqua, permettendo al sapone di legarsi meglio alla sporco e lavare in modo efficace. L’uso del sequestrante permette anche di evitare il precipitare di residui salini sul bordo dei sanitari, ossia quella brutta patina grigiastra che si intravede alla fine del lavaggio.
    La molecola del sequestrante si lega quindi agli ioni metallici ( principalmente calcio e magnesio ) che rappresentano il calcare dell’acqua e forma un complesso stabile solubile in acqua detto “chelato”. Il sapone così lavora meglio perché nell’acqua viene allontanato il calcare che fa da ostacolo all’azione del sapone.
    Nei saponi commerciali vengono utilizzati sequestranti potenti ed efficaci ( dotati di più centri in grado di donare un doppietto elettronico a tutti i siti reattivi degli ioni metallici ) che non sono però ecocompatibili e risultano dannosi per la fauna e flora acquatica.
    Tra questi ricordiamo l’EDTA ( acido etilendiaminotetracetico) : è il sequestrante di gran lunga più utilizzato in saponi, detersivi e cosmetici. Ci sono poi anche i Sali sodici come Disodium EDTA, trisosium EDTA, tetrasodium EDTA. Nessuno di questi può definirsi ecocompatibile.

    Quali sequestranti sono adatti per il sapone fatto in casa?
    Due sequestranti ecocompatibili e dermocompatibili sono il sodio citrato e l’etidronato di sodio. Entrambi a pallino verde sul Biodizionario del prof. Zago.
    Possono essere utilizzati entrambi nel sapone, per l’etidronato di sodio puoi leggere in dettaglio questo thread https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=68959982 , in questo topic invece ci concentreremo più in dettaglio sul sodio citrato.

    IL SODIO CITRATO – SODIUM CITRATE
    La sua funzione primaria, abbiamo visto, è quella di chelante.
    Oltre alla funzione chelante il sodio citrato svolge indirettamente altre funzioni. La capacità di legare alcuni metalli, come il ferro che agiscono come iniziatori di razioni di iperossidazione, lo rende infatti un ottimo coadiuvante degli antiossidanti primari.
    Il sodio citrato, in aggiunta quindi ad un antiossidante primario come l’oleoresina di rosmarino, contribuisce a frenare il fenomeno di ossidazione e quindi di irrancidimento dei grassi del sapone.

    COME VA INSERITO IL SODIO CITRATO NELLA RICETTA DI SAPONE?
    Il sodio citrato è reperibile in commercio sotto forma di polvere/cristalli, idrosolubili, dal colore bianco, inodore e con un costo relativamente basso, lo trovate per esempio da www.percabonatodisodio.it
    Il sodio citrato si utilizza nel sapone autoprodotto nella misura del 1-2-3% per chilo di grassi a seconda della zona e della durezza dell’acqua. Si consiglia di non andare oltre il 3% perché potrebbe far precipitare il sapone dividendolo dalla glicerina .
    Il sodio citrato va aggiunto nell’acqua della soluzione caustica prima di inserire l’alcale. Per un chilo di grassi, se scelgo di inserirlo al 2%, ne dovrò mettere quindi 20 grammi.

    In quale sequenza va dunque inserito?
    -Pesate l’acqua occorrente, versate la quantità di sodio citrato e lo sciogliete bene.
    -Solo dopo che si è sciolto perfettamente potete aggiungere anche il sodio lattato ( se avete deciso di metterlo ), dopodichè versate anche l’acale previsto nella vostra ricetta e proseguire come fate di consueto.

    Posso farmi il sodio citrato da solo?
    Se non avete sodio citrato già pronto in polvere, potete farvelo da soli al momento utilizzando acido citrico da far reagire con idrossido di sodio.

    Vediamo come si fa :
    -Si pesa l’acqua richiesta in ricetta e vi si aggiunge il 1,5% di acido citrico (quindi 15gr) per chilo di grassi ;
    -a questo punto dobbiamo aggiungere un determinato quantitativo di idrossido di sodio che innescherà la reazione che produrrà il sodio citrato. Quanto idrossido va aggiunto ? la quantità si ottiene moltiplicando il peso dell’acido citrico per 0.6 :
    peso acido citrico x 0,6 = peso dell’idrossido di sodio da aggiungere
    quindi
    15 g di acido citrico x 0,6 = 9 g di idrossido di sodio
    Aggiungo quindi 9 g di idrossido all’acqua dove ho già sciolto il citrico e attendo che la reazione finisca, lo capisco perché l’acqua smetterà di frizzare. Quindi vado avanti con la mia ricetta come di consueto.

    La sequenza di inserimento quindi sarà :
    - Acqua nel contenitore per la soluzione
    - Acido citrico
    - Idrossido di sodio
    - Eventuali altri additivi ( sale o sodio lattato per es. )
    - Idrossido di sodio previsto in ricetta

    I 9 g di idrossido che ho usato per produrre sodio citrato non vanno sottratti dalla quantità di idrossido che devo mettere secondo ricetta. Sono un supplemento che occorre appunto per creare il sodio citrato.
    Posso decidere di aggiungere dall’1 al 2% di acido citrico per chilo di grassi, questo dipende dalla durezza dell’acqua nella mia zona.

    ---------------------------------

    Fonti bibliografiche:
    http://forum.promiseland.it/viewtopic.php?f=2&t=33770
    “manuale del cosmetologo” G.D’Agostinis. E.Mignini e autori vari
    Il tuo sapone naturale di Tadiello e Garzena

    Edited by Stefania Mireide - 10/2/2015, 16:42
     
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17 replies since 17/11/2014, 16:42   6811 views
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