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PREMESSA ... oleolito a bagnomaria ... perchè?
Sono stati eseguiti dei test di laboratorio che hanno comprovato che il rilascio (bioaccessibilità) della vitamina A, alfa e beta-carotene della carota aumenta in modo vistoso sia con la rottura della membrana cellulare del vegetale che con il riscaldamento.
Per eseguire una rottura della membrana occorre frullare finemente la pianta rendendola omogeneizzata, questo riesce anche a raddoppiare la biodisponibilità dei principi attivi .
Il riscaldamento della matrice vegetale, anche se in parte danneggerà i principi attivi, alla fine del processo porterà ad avere vantaggi perchè i principi attivi saranno comunque più accessibili di quella senza il trattamento termico. (Studi fatti da Knockeart e Sensoy).
PROCEDIMENTO
Rapporto droga/olio 2:3.
Usate olio extra vergine di oliva che è il più resistente all’ossidazione se riscaldato.
Lavate bene le carote selvatiche eliminando anche le piccole tracce di terra, aiutandovi magari con un vecchio spazzolino da denti.
Spezzettatele in modo grossolano la radice,
poi mettete tutto in un mixer con l’olio EVO e frullate finemente.
Mettete ora questo composto, che avrà assunto la consistenza di un omogeneizzato, in un recipiente di vetro, acciaio o ceramica.
Mettete poi un telo di cotone o garza a trama fitta sopra la bocca del recipiente e ponetelo a bagnomaria, quindi in un altro recipiente contenente acqua da portare in ebollizione.
Il telo di cotone o la garza consentirà all’acqua contenuta nel vegetale di evaporare, ed al contempo eviterà che qualche schizzo di acqua durante il bagnomaria vada accidentalmente nell’oleolito.
Ponete tra il contenitore dell’acqua e quello contenente il macerato oleoso un supporto in modo da evitare il contatto diretto dei due fondi, (pentola e contenitore oleolito).
Questo farà si che il vostro olio sarà riscaldato solo dall’acqua che lambisce il contenitore, senza ulteriori contatti di superfici troppo calde che potrebbero innalzare eccessivamente le temperature dell’olio compromettendo il risultato finale. La temperatura media dell’olio, anche quando l’acqua è in ebollizione, rimarrà in genere inferiore ai 75°C.
Il contenitore dell’acqua dovrà essere posto sul fornello piccolo e con la fiamma al minimo, in modo l’acqua non raggiunga mai un ebollizione vigorosa. Se ciò dovesse accadere è bene spegnere la fiamma, far raffreddare un pochino il composto e poi riaccendere il fuoco.
Continuate il bagnomaria per 3 o 4 ore, durante le quali mescolerete di tanto in tanto, spingendo in basso la matrice vegetale cercando di tenerla sotto il livello dell’olio.
Ad ultimazione della cottura lasciar freddare, e filtrare anche più volte attraverso un telo di cotone pulito o carta filtro.
Infine strizzante con forza la poltiglia di carote nella fase finale. L’ultimo olio che uscirà dal vegetale sarà quello più ricco di principi attivi.
Attendete ulteriori 12 ore in modo da far decantare per bene l'olio. Se sul fondo vedrete delle tracce di acqua aspiratele con una siringa, oppure eliminatela tramite un sistema a sifone.
PROPRIETA'
Le sue proprietà dell’oleolito sono emollienti, e restituiscono la protione alla cute quanto necessaria. Inserito nei prodotti cosmetici, quali emulsioni o unguenti, è indicato anche per trattamenti antiinvecchiamento. E’ utile in quei preparati che prevedono un’azione protettiva e rivitalizzante della pelle, quindi per prevenirla dai danni causati dai raggi solari, oppure esposte al freddo e vento. E' un ottimo come doposole, eventualmente abbinato a oleoliti come quello di camomilla, calendula ed iperico.
USI
L'estratto oleoso di radice di carota viene impiegato nei prodotti cosmetici per il suo contenuto di vitamina A (o retinolo) e piccole tracce di beta-carotene (provitamina A).
Queste due sostanze sono liposolubili, insieme ad altri componenti del fitocomplesso della carota come alfa-carotene e beta-criptoxantina, svolgono un ruolo importante nel mantenimento dell'integrità delle membrane cellulari dei tessuti della pelle.
L'uso cosmetico dell’oleolito di carota può pertanto migliorare le pelli generalmente secche e screpolate, soprattutto quando si avvicina la stagione invernale durante la quale la secrezione di sebo è minore, e quindi viene in parte a mancare l’azione protettiva naturale della cute.
Aiuta la riparazione dei tessuti del corpo e mantiene la pelle morbida, evitando che si irriti all’azione degli agenti atmosferici. E’ anche usato nella preparazione di prodotti doposole.
Da solo può essere usato nelle preparazioni cosmetiche in Fase B.
FONTI
Immagini
Autore del post
Bibliografia
- Conoscere le piante medicinali;
- Encyclopaedia of Herbs and their Uses;
- Changes in β-carotene bioaccessibility and concentration during processing of carrot puree (Knockaert G, Lemmens L);
- Towards a better understanding of the relationship between the β-carotene in vitro bio-accessibility and pectin structural changes: A case study on carrots (Lemmens L, Van Buggenhout S);
- Prevention of dipamine-induced cell death by thiol antioxidants: Possible implication for treatment of Parkinson's disease
Edited by Piergiorgio - 6/10/2015, 20:37
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Grande Piergiorgio!!!! . -
luciana 61.
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Piergiorgio sei grande! 
Ma c'è un periodo dell'anno più indicato per la raccolta della radice o è indifferente, e una volta filtrato e decantato può essere utilizzato da subito?
(Da solo può essere usato nelle preparazioni cosmetiche in Fase B).....in che senso "da solo". -
- Nefertiti -.
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Seguo con interesse! 
Bravissimo Piergiorgio, mi ero persa questo aggiornamento tecnico sulla biodisponibilità
In settimana ci provo con la carota comune, come mi hai suggerito nel post sul dattero
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Alex66*.
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non vedo l'ora che torni l'epoca delle carote selvatiche...quest'anno mi faccio un litro di oleolito! L'ho provato nel siero da notte ragazze, non so se sia stato l'oleolito accoppiato all'olio essenziale o se è stato un fatto fisiologico del mio corpo, mai avuto uan pelle così liscia e riposata 
siero antietà alla carota https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=71656864#lastpost. -
Asilanna.
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Piacerebbe anche a me fare un oleolito di carota selvatica. Chissà, se mi organizzo per tempo, magari provo 
o pure ho fatto un oleolito di carote con il metodo a bagnomaria utilizzando carote normali bio. Che differenza c'è tra carota selvatica e carota comune? Hanno un diverso contenuto di vitamina A?. -
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Asilana, il contenuto, da quello che sono riuscito a trovare sui testi, è più alto nella carota selvatica, ma contiene meno beta-carotene ... in compenso non ha nel fitocomplesso prodotti residui dei composti chimici delle concimazioni 
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Asilanna.
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Grazie Piergiorgio
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Ho raccolto i fiori con tutti i semini e le radici , posso mettere tutto insieme per oleolito? . -
Elisabetta Sivori.
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Buon giorno si possono usare anche i fiori e i semi schiacciati oltre alle radici per fare l'oleito? .
OLEOLITO CAROTA SELVATICAMETODO A BAGNO MARIA |
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