CONSERVANTI ed ANTIOSSIDANTI

QUALI SCEGLIERE

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  1. Alex1966
     
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    I CONSERVANTI e GLI ANTIOSSIDANTI, come e quali scegliere

    I SISTEMI CONSERVANTI.
    I cosmetici rappresentano un substrato ideale per lo sviluppo dei microrganismi, se non vengono opportunamente preservati tramite l’inserimento dei conservanti.
    La contaminazione microbica può alterare le caratteristiche organolettiche e chimico-fisiche del cosmetico compromettondo quindi la sua azione cosmetica, e può altresì provocare disturbi cutanei all’utilizzatore finale.
    E’ la fase acquosa a rappresentare l’ambiente ideale per la proliferazione di batteri muffe e lieviti ( microrganismi ).
    Già durante la fase di preparazione del cosmetico è opportuno che vengano osservate scrupolose norme igieniche, usando strumenti e contenitori puliti e disinfettati.

    Le caratteristiche del conservante ideale dovrebbero essere le seguenti :

    - possedere un ampio spettro d’azione battericida alla minor dose possibile
    - Essere sufficientemente biodegradabile
    - Non creare metaboliti tossici, non reagire con il packaging
    - Essere incolore ed inodore, non volatile, stabile ai raggi UV
    - Essere stabile ed attivo in un ampio range di ph
    - Non essere né tossico né irritante alle percentuali d’uso necessarie
    - Nei sistemi bifasici deve ripartirsi principalmente nella fase acquosa

    Non esiste un unico conservante con tutte queste caratteristiche, soprattutto per quanto riguarda l’ampiezza d’azione, per cui si ricorre a miscele di più sostanze in sinergia.

    Alcuni esempi di conservanti maggiormente usati in cosmetica tradizionale :
    - Parabeni : esteri dell’acido p-idrossibenzoico e loro Sali )
    - Acido benzoico e suoi Sali
    - Acido deidroacetico e sale sodico
    - Fenossietanolo
    - Alcool benzilico
    - Imidazolidinyl urea

    Conservanti naturali, anche detti conservanti non conservanti.
    Nella cosmesi bionaturale si tende ad evitare l’utilizzo di cessori di formaldeide e i parabeni.
    Molto utilizzato è il cosgard (INCI: Benzyl Alcohol, Dehydroacetic Acid, Aqua ), per quanto non del tutto verde, difatti sul biodizionario gli viene assegnato il pallino giallo perché può comunque provocare fenomeni irritativi in soggetti sensibili. Discorso simile per il Rokonsal BSB-N ( inci : Benzyl Alcohol, Glycerin, Benzoic Acid, Sorbic Acid ).
    Sostanze che invece possiamo definire “naturali” o “autoconservanti” sono L’ESTRATTO di semi di pompelmo per il quale esistono comunque pareri controversi, estratti di Lonicera Caprifolium e Lonicera Japonica, alcool etilico, alcuni oli essenziali ( teatree e timo ) e il più recente Leucidal (INCI: Leuconostoc/Radish Root Ferment Filtrate ).
    Per alcuni di questi conservanti abbiamo aperto dei topics specifici, in modo che possiate scegliere quello che vi sembra più consono al vostro scopo:
    ROKONSAL BSB-N https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=61625460
    COSGARD, SEMI DI POMPELMO, SODIO BENZOATO E POTASSIO SORBATO https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=59850938
    LEUCIDAL https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=65907582
    ALCOOL ETILICO https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=59946214

    UTILIZZO DEI CONSERVANTI NATURALI.
    Grazie al conservante è possibile proteggere il vostro cosmetico dall’zione dei microorganismi, senza doverlo tenere in frigo per un certo numero di mesi (da 3 a 6 a seconda del conservante ). Un cosmetico privo di conservante invece deve essere necessariamente conservato in frigo e consumato entro 3 o 4 giorni.
    Alcuni conservanti hanno bisogno di un determinato pH per funzionare, quindi ogni volta che si prepara un prodotto, bisogna poi misurare il pH ed aggiustarlo se occorre, rispettando il raggio d'azione del conservante scelto.
    Esistono conservanti idrosolubili e liposolubili.
    Sono i cosmetici che contengono acqua ad aver bisogno di un conservante : le emulsioni, le lozioni, i detergenti, i gel ecc.
    Il conservante idrosolubile è adatto per questo genere di preparazioni proprio perchè è perfettamente solubile nell’acqua del cosmetico.
    Un conservante liposolubile invece ha bisogno di una fase grassa a cui legarsi, è pertanto adattoper quelle preparazioni che contengono lipidi.
    I cosmetici che non hanno fase acquosa, come i burri, gli oli, il mineral make up, gli stick labbra, ecc. non hanno bisogno di un sistema conservante vero e proprio. Hanno bisogno piuttosto di un antiossidante che prevenga l’ossidazione lipidica, cioè l'irrancidimento dei grassi.

    GLI ANTIOSSIDANTI
    Il cosmetico contiene spesso anche una fase lipidica che può irrancidire a causa di ossidazioni causate da agenti fisici come luce, aria e presenza di ioni metallici ( in particolare ferro e rame ). L’ossidazione infatti è tipica dei prodotti vegetali e naturali in genere, in particolare lipidi.
    Per prevenire o ritardare i fenomeni di ossidazione è consigliabile:

    - Stoccare le materie lipidiche al riparo dalla luce e dal calore, in contenitori non metallici,
    - Utilizzare sostanze antiossidanti, accompagnate da sotanze chelanti e filtri UV e se possibili utilizzando packaging non trasparente.

    I più conosciuti Antiossidanti sono :

    - Butil idrossi toluolo, BHT
    - Butil idrossi anisolo, BHA
    - Vitamina E ( alfa-tocoferolo)
    - Beta-carotene
    - Alcuni estratti vegetali ( rosmarino, origano, melissa, salvia e timo )

    Nella cosmesi bionaturale gli antiossidanti naturali più utilizzati sono il tocoferolo e l’oleoresina di rosmarino.
    Sul tocoferolo puoi leggere https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=61142296
    Sull’oleoresina di rosmarino puoi leggere https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=60232626
    Sul benzoino https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=60510154 ed anche https://naturaebellezza.forumfree.it/?t=60510096

    FONTI BIBLIOGRAFICHE :
    Cosmetologia di U.Borellini
    Manuale del cosmetologo, autori vari
    Materie prime: i mattoni della formulazione cosmetica di A.Malpede
     
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    Grazie Alex per questa discussione.

    Si parla di antiossidanti soprattutto per la fase oleosa.

    Ma per evitare ossidazione degli infusi in generale e dell'aloe in particolare?

    Possiamo parlarne qui o altrove?
     
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  3. MinervaMG
     
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    Vale lo stesso discorso, bisogna solo valutare la potenza dell'antiossidante riferito al potere di ossidazione di un ingrediente.
     
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  4. Alex1966
     
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    quelli non contengono frazione lipidica, quindi al limite vanno preservati con antiossidanti idrofili, non lipofili
     
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    Mi piace un sacco questa discussione!!! :woot:
    Ci voleva proprio!!
     
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    CITAZIONE (Alex1966 @ 14/6/2014, 14:51) 
    quelli non contengono frazione lipidica, quindi al limite vanno preservati con antiossidanti idrofili, non lipofili

    e infatti.. quali sono gli antiossidanti idrofili eventualmente utili per infusi e gel di aloe? A parte forse la vit. C di cui hai scritto in precedenza?

    Ho letto qualcosa a proposito della vit. E (sotto forma di tocoferile acetato) - consigliata da Zago - ma non è stata approvata da Lola e dintorni..

    .. poi ho sentito parlare di acido fitico..

    E' possibile saperne di più? Intanto farò delle ricerchine in rete, e nel caso, qualche prova sul campo.. :rolleyes:
     
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  7. Alex1966
     
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    Non è èpossibile preservare l'ossidazione degli infusi. Sono preparazioni che vanno usate in breve tempo. Se fosse così facile non esisterebbero gli estratti secchi, molli, idroglicerinati. Basterebbe fare un infuso, metterci dentro l'antiossidante e "vissero tutti felici e contenti"

    Ecco, se vuoi preservare un estratto liquido, basta che lo fai sotto forma di idroglicerinato o alcolico, invece del semplice infuso.
     
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    ... eh già .. grazie mille :wub: .. hai ragione.. mi sa che gli idroglicerinati (opportunamente conservati) o idrogliceroalcolici sono "la" soluzione..

    Intanto ho messo in macerazione della centella asiatica con solo glicerina, acqua e conservante.. (per farci delle creme anticouperose)

    fra qualche giorno la filtrerò, aggiungendo però della glicerina, perché con le dosi consigliate per i macerati idroglicerici è venuta troppa mappazza fangosa.. neanche riuscirei a filtrarla... (naturalmente poi mi scrivo tutto e ne terrò conto durante le formulazioni).

    grazie ancora e buon fine settimana :)

    Edited by Lindys - 15/6/2014, 18:29
     
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  9. Alex1966
     
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    è il motivo per cui ho smesso di fare gli idroglicerinati con le polveri. Il filtraggio è un calvario :wub:
     
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    Ho fatto un tonico con soli estratti (e acqua) ...ed ha un sacco di sedimento!
    E io che ero convinta di filtrarli benissimo. :(
    Ci sono davvero rimasta male, li ho sempre messi nelle creme e non me ne sono mai accorta, sembravano limpidi.
    Questi sedimenti di materiale compromettono la conservazione e favoriscono i processi ossidativi. <_<
     
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    ... la stessa cosa che mi è accaduta con gli acetoliti.. carinissimi .. profumatissimi.. filtratissimi.. ma dopo un po' di tempo formano quell'antipatica posa e - secondo Arcadia - alla fine sono da buttare.. :(
     
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    Ma quella non è la madre dell'aceto che si rifa?
     
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    .. da quello che ho capito da Landre & Co. in quel caso è deleteria ed è tutto da buttare al più presto :angel15.gif:

    ..
    Ecco quello che scrive Landre in proposito:

    "Conservazione
    L' alcool e l' acido acetico contenuti nel composto sono dei buoni conservanti. Un prodotto finito, realizzato e conservato** come si deve, può durare anche 3 anni.
    Con il tempo è possibile che si formino dei depositi sul fondo. Basterà rifiltrare il tutto; ma una continua formazione di questi, indica che il nostro acetolito "ci sta abbandonando".
    ** sempre ben chiuso, lontano da fonti di luce e calore. "
     
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  14. Naturalia*
     
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    @ gatta ma cosa mi dici? Non darmi questa brutta notizia, io ho abbandonato gli infusi e mi sono data agli estratti convinta che questi fossero ok! Caspita adesso mi vengono tutte le paranoie, io li ficco ovunque! Che estratti avevi utizzato?

    Non sarà che non erano veri estratti ma polveri di pianta secca? Tipo quelle di az ?
     
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    Nat,
    gli estratti sono quelli che ho fatto io, da droghe secche e polverizzate (anche polveri di AZ) il problema è che evidentemente non ho filtrato bene come credevo.
    Ho rifatto filtrandoli una volta ancora, adesso ho risolto...vuol dire che quando li faccio li devo filtrare quattro volte in tutto, si vede che ho la mano pesante e schiaccio troppo. :angel15.gif:

    Lindys, grazie per l'informazione :D ! Quando fa così è l'aceto che rifà la madre, teoricamente dovrebbe produrre dell'altro aceto, non pensavo che rimanendo potesse far danni.
     
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25 replies since 8/2/2014, 19:23   1294 views
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